E' tornato regolare il meteo in tutto il Molise e in Abruzzo. Nonostante la conta dei danni sia ingente. Se in Molise i danni sono alle strade e alle spiagge quelli più gravi restano nel pescarese e nel vastese dove sono già stati aperti i Coc per la segnalazione dei danni. Tra questi non solo alle infrastrutture materiali ma anche a quelle digitali dove interi quartieri sono rimasti senza telefono e senza luce anche nella città di Termoli. Ora si lavora per ripristinare la normalità sulle strade e sugli arenili. Critica la situazione del pescarese.
"Credo non sia esagerato parlare di disastro. Quello che è accaduto nelle ultime ore sulla costa abruzzese, e in particolare nel pescarese non ha precedenti negli ultimi anni. Qualcosa di incredibile che sta mettendo in ginocchio una intera regione. Fare ora la conta dei danni è prematuro, ma parliamo di una ondata di maltempo fra le più gravi delle ultime estati".
Così il presidente della SIB Abruzzo Riccardo Padovano che, a nome dei balneatori abruzzesi, fa il punto dopo una giornata molto difficile, con il vento, la pioggia e la grandine che non hanno risparmiato gli stabilimenti balneari.
"Di fronte a questi disastri c'è poco da aggiungere. Non si ricordava una grandinata di queste proporzioni dal 2003, con proiettili di grandine grossi come arance. Dopo la tromba d'aria di ieri sera con il vento che aveva creato danni ad ombrelloni, sedie, lettini e arredi vari nei vari lidi della nostra regione da Alba Adriatica fino al chietino, la grandine questa mattina ha fatto il resto con conseguenze non di poco conto anche per le strutture e tendoni che hanno subito ingenti danni e stabilimenti allagati. L'augurio è quello di poter, una volta fatta la conta dei danni, ripartire per dare ossigeno alle imprese balneari che in questa stagione bizzarra hanno dovuto fare i conti già con un avvio di estate in ritardo proprio per l'inclemenza del tempo".
Danni anche nel vastese. Nel bilancio gli allagamenti, le buche e, in alcuni casi, i crateri sulle strade, i pericoli corsi da numerosi automobilisti in transito (su autostrada A14 e Statale 16 soprattutto), le interruzioni alla viabilità per acqua e fango ed ancora black out di energia elettrica, movimenti franosi, alberti caduti, abitazioni danneggiate, campi agricoli devastati e auto con lunotti e parabrezza sfondati e carrozzerie ammaccate. Conseguenze anche sulle spiagge, colpite dalla tempesta.
La grandinata ha provocato i danni maggiori: intorno alle 14, anticipata da un cielo nero e minaccioso e da prime notizie preoccupanti che arrivavano dai centri più a nord, tipo Pescara, eccola con chicchi simili a noci, in alcuni punti ancora più grandi.
Il sindaco di Vasto, Francesco Menna, come la collega sansalvese Tiziana Magnacca ed altri del territorio della Costa dei Trabocchi in modo particolare hanno chiesto alla Regione Abruzzo e al Governo nazionale lo stato di calamità naturale. Il presidente della Regione Marco Marsilio, da Bruxelles, ha fatto sapere di essersi attivato nell’immediato “scrivendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Capo Dipartimento della Protezione Civile come azione propedeutica, al fine di valutare una successiva richiesta di dichiarazione dello Stato di emergenza Nazionale”.
Sin dalle prime ore dell'emergenza sono stati attivati sia a San Salvo che a Vasto i Coc (Centro operativo comunale).
Ora spazio alla triste conta dei danni.
A Vasto resteranno chiusi, per ora, ville e parchi comunali ed il cimitero. Solo dopo i sopralluoghi si valuterà la loro riapertura. Questa notte gli uomini della Protezione Civile e delle Forze dell'Ordine hanno continuato il loro lavoro monitorando il territorio. Prevista per stamane alle 12.30 la terza riunione operativa a palazzo di città.