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Trump e Putin si giocano l’Europa a poker

E politici austriaci, italiani, tedeschi, ungheresi, svedesi e francesi sono pronti a tradire il proprio paese pur di occupare il potere, alla faccia del sovranismo.

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Il campo di pallone è l’Europa. Gli sfidanti sono Trump e Putin. Le carte sul tavolo sono: : 
- il nucleare, con la fine del trattato anti-euromissili; 
- la guerra in Ucraina; 
- le sanzioni e le contro-sanzioni; 
​- dazi e contro dazi;
- la compravendita di politici mercenari non dissimili dagli Ascari, i militari eritrei dell’africa Orientale Italiana, inquadrati come regolari nei Regi Corpi delle forze coloniali italiane.
Uno di questi ascari è stato preso con il sorcio in bocca. Trattasi del vicecancelliere e leader del partito austriaco Freiheitliche Partei,  Heinz-Christian Strache. Un video compromettente documenta i suoi rapporti con Mosca.  Il cancelliere austriaco Sebastian Lurz  è stato costretto ad escludere ulteriori collaborazioni con il partito incriminato. 
Altri partiti, di cui si sospetta, oltre al Freiheitliche Partei in Austria, sono la Lega in Italia, l’AfD in Germania, il partito di madame Marine Le Pen in Francia, quello di Viktor Orbán in Ungheria e Sverigedemokraterna in Svezia. 
Di essi parla il leghista Savoini nel colloquio intercorso a Mosca il 18 ottobre 2018 alla presenza di tre funzionari russi e altri due italiani, dei quali uno è uscito allo scoperto e ha confermato l’avvenuto incontro e l’avvenuta trattativa, aggiungendo che essa non si sarebbe conclusa. 
La tentata trattativa non è meno tragica della trattativa conclusa o meno.
La mancata coesione europea, così mostruosamente messa in discussione con argomenti futili e inconsistenti, è foriera di funesta situazione dei singoli stati europei che, senza lo scudo europeo, diventano facile preda di americani, russi e, ultimamente, Cina. Ciascuno stato europeo si presenta con 10 massimo 100 milioni di abitanti contro i 327 milioni di americani, i 150 milioni di russi e, soprattutto, il miliardo e 400 milioni di cinesi. Di più, ciascuno stato europeo, a differenza di USA, Russia e Cina,  non è autonomo per quel che attiene a materie prime e tecnologie. La loro salvezza passa attraverso una unione europea sempre più spinta e sentita. Purtroppo c’è chi sul nostro suolo manovra contro.

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