Le parole della consigliera regionale,esponente di Orgoglio Molise Paola Matteo, “Se la sanità pubblica non funziona non dipende certo dalle strutture di eccellenza private, che accrescono l’immagine della nostra regione. Piuttosto bisogna lavorare per chiedere di ridare al governatore le funzioni che gli spettano” segnano chiara e netta la linea di confine tra chi vuole costruire un’alternativa sociale, economica e politica nel Molise e chi è linfa per il sistema di potere politico e affaristico che ha contribuito fortemente all’immiserimento del Molise. La distanza delle rappresentanze istituzionali e i molisani è incolmabile, sono volutamente scollegati dai bisogni delle persone, scollegati dalle fragilità, dalle necessità e dalle loro paure.
Non abbiamo scelta occorre unire le forze, mettersi insieme, iniziando dalle persone che in questi anni si sono battute nel Molise per la sanità pubblica, per il lavoro, per la difesa dei beni comuni. Nella condizione in cui siamo, dove la rappresentanza non è rappresentanza delle volontà popolare ma rappresentanza di interessi particolari, nella condizione in cui siamo, dove il dialogo tra le istituzioni e i cittadini, con chi pone problemi reali, viene vissuta come un fastidio da chi governa la regione Molise, non viene data la possibilità di scegliere ma viene imposta l’unica via possibile, la rottura con il sistema di potere che governa oramai da troppo tempo il Molise. Per noi di Laboratorio Progressista, rottura significa che vanno unire le lotte, dalla difesa di una sanità pubblica e di qualità alle esigenze poste dalle persone con disabilità, dal lavoro al territorio ai beni comuni fino alla resa fino alle dimissioni di questo governo regionale.
Nicola Lanza – Laboratorio Progressista