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Travaglio al vaglio -  E, qui, casca l’asino

Giustifica coloro che sono chiamati a governare. Chissà perché, contraddicendosi, giustifica solo i 5S e non anche Renzi o Gentiloni. 

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Sul suo giornale il Fatto Quotidiano di oggi 17 luglio 2019, Travaglio fa un lungo editoriale per difendere i 5S al Governo e lo fa con queste frasi lapidarie: Per chi vuole cambiare le cose e non fa parte del sistema, governare è infinitamente più difficile: ha sempre tutti contro, sia quando riesce a cambiare qualcosa, sia quando non ci riesce. E per controbattere e zittire le minoranze interne al   Movimento scrive: Chi governa può cambiare qualcosa, non tutto. Chi vuole cambiare tutto, sta molto meglio all’opposizione, dove però non si cambia nulla.
E, qui, casca l’asino!!!
Forse che Renzi faceva parte del sistema? Non aveva dovuto fare a gomiti per spodestare i mammasantissima del sistema, da Bersani a Berlusconi, da D’Alema a Ferrara, da Franceschini a Fini, e chi più ne ha , più ne metta.
Perché non gli viene riconosciuto il tanto fatto per i cittadini italianiUnioni civili, divorzio breve, fondo per l’autosufficienza. Ratifica accordo di Parigi sul clima. Eco reati (tutela legale del territorio, ambiente e salute); Eco bonus (risparmio energetico), Legge contro il caporalato,  Riforma terzo settore e servizio civile;  Legge sul dopo di noi; Politiche a sostegno della natalità, Lotta allo spreco alimentare, Reato di depistaggio (soprattutto per le stragi), Introduzione dell’omicidio stradale, Direttori musei (riforma del sistema museale), Art bonus (collaborazione pubblico-privato nel settore culturale), riforma cinema e audiovisivo, editoria (pluralismo editoriale e sostegno alla stampa locale e ad enti no profit), Bonus di 500 euro agli studenti per aiutare la loro formazione, investimenti in nuovi edifici e ristrutturazione dei vecchi, 115.800 i precari stabilizzati, 52.000 i nuovi insegnanti assunti, alternanza scuola lavoro, contratti di apprendistato, 500 euro annui per aggiornamento e formazione del singolo docente, Riforma Pubblica Amministrazione e contratto per 3.200.000 pubblici dipendenti. Via le tasse sulla prima casa, riduzione dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) e dell’Ires, azzeramento dell’Irpef agricola, esenzione totale dei contributi per agricoltori under 40 per avviamento impresa agricola, abolizione Equitalia. Per finire, gli 80 euro al mese concessi a chi guadagnava una miseria ed era in attesa da anni di un rinnovo contrattuale.
Perché gli viene rimproverato il non fatto?  Sulle banche,  salvò dipendenti e risparmiatori (correntisti) non gli riuscì, non poteva farlo lì per lì, di salvare gli investitori (obbligazioni e azionisti che furono aizzati contro di lui). Sulla povertà, contribuì all’istituzione del Reddito di Inclusione, non diverso da quello di cittadinanza; lo fece per una cifra insufficiente ma tutti sanno che era previsto un aumento delle risorse. Sul lavoro,  fu messo in croce per aver eliminato l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ora nessuno pensa di ripristinarlo; sulla corruzione, fu massacrato perché il padre avrebbe incontrato qualcuno o raccomandato qualche altro; sulla politica estera  gli rimproveravano l’intesa con Obama; doveva forse collegarsi con la Russia? Sulla riforma costituzionale,  fu letteralmente massacrato al grido “si vuole la dittatura, roba da far ridere i polli rispetto a quello che osserviamo oggi; se fosse passata quella riforma, oggi l’Italia sarebbe meno inguaiata e meno esposta alle bizze di Salvini e “all’incompetenza di Di Maio, due banderuole sotto i venti della realtà che non perdona; sugli 80 euro, erano una miseria ma nessuno osa toccarli.
È stranoche Travaglio non abbia usato per Renzi queste sue frasi che con tanta generosità usa a favore dei 5S: Per chi vuole cambiare le cose e non fa parte del sistema, governare è infinitamente più difficile: ha sempre tutti contro, sia quando riesce a cambiare qualcosa, sia quando non ci riesce. 
Ed è altrettanto strano che Travaglio non abbia difeso Renzi contro le minoranze del PD, alla D’Alema, per controbatterle e zittirle con la frase: Chi governa può cambiare qualcosa, non tutto. Chi vuole cambiare tutto, sta molto meglio all’opposizione, dove però non si cambia nulla. Infatti, oggi i Bersani, Cuperlo, Speranza, D’Alema possono pontificare e maramaldeggiare ma non possono cambiare nulla.
Sono certo che  Travaglio, se potesse rispondere a queste osservazioni, mi travolgerebbe, dialetticamente; ma sono altrettanto certo che, se avesse il coraggio di guardarsi allo specchio, arrossirebbe.
 

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