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Non s’è mai visto un Ministro degli Interni che mette a rischio i cittadini

Ultimi casi: due donne denigrate con lessico da caserma 

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Fa una certa impressione osservare il Ministro degli Interni, preposto alla sicurezza di tutti gli europei che operino sul territorio nazionale, parlare, dichiarare, dire, esporre, asserire, sui suoi blog o addirittura sul sito del Ministero che dirige, concetti che offendono nel profondo i suoi avversari, manco fossimo al mercato rionale di Milano che lui è abituato a frequentare. Ne ha per tutti coloro che si permettono di criticarlo, di denunciarne l’inefficienza o di evidenziarne possibili reati: giornalisti, magistrati, oppositori a anche alleati di governo.
Il peggio, comunque, Salvini lo sta raggiungendo nei confronti delle donne. Gli ultimi due casi riguardano Maria Elena Boschi e Carola Rackete. 
Nei confronti della Boschi,  lo schema è sempre quello. Appena dice qualcosa che lo fa arrabbiare, Salvini scatena l'odio dei suoi sulla sua pagina di responsabile della sicurezza nazionale. E, nonostante, diverse rimostranze, Salvini sceglie di non cancellarli. Succede così che donne e uomini, che lo vedono come il nuovo Dio in terra, sfogano su di lei il peggio delle loro frustrazioni. Nella foto di copertina si possono leggere le loro frustrazioni in due frasi che sono il meno peggio tra le migliaia di frasi che vengono trasmesse. L’aspetto inquietante è che le donne parlamentari leghiste tacciono.
Sembrerebbe di aver toccato il fondo. Non è così, perché le più abissali fogne del linguaggio degradato vengono raggiunte dal nostro Salvini quando, rivolgendosi a Carola Rackete, la donna tedesca che da una vita va aiutando i più deboli, l’ha definita “zecca tedesca comunista”, lessico da fureria, da porta carraia, utilizzato da analfabeti in possesso di una protervia da camera di sicurezza. Zecca, ossia  “succhiasangue”, “parassita”, sterile, inutile, miserabile. La gente  salviniana, della peggiore specie non ha aspettato altro per travolgere la povera ragazza con una valanga di epiteti sconvolgenti.
Salvini è cosciente di questo? Sembrerebbe di no. C’è di che preoccuparsi.

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