Il M5S è all’angolo per colpa della sua insipienza e incompetenza politica. “Lasciateli governare”, è stato preteso con insistenza più che suggerito mesi fa da più parti. Oggi il suo onesto governare ha determinato la supremazia di una politica di odio e paure nella società, di confusione nella politica estera, di involuzione e sconcerto nella politica economica dove si reclama un successo quando il pil aumenta dello 0,1% dopo essere precipitato del 2%. Di più. Nessuna delle sue lotte storiche ha avuto un approdo positivo, né l’ILVA, né la TAP, né la TAV. E sono patetici tutti gli attuali tentativi di rimarcare un terreno che frana sotto i suoi piedi. Si trova a rilanciare la sua ultima battaglia fuori tempo massimo (l’Italia ha comunicato a Bruxelless la ripresa dei lavori della TAV): La Torino-Lione è un’opera “antistorica” che “non serve a nulla”, “inquinante”. E sul suo BLOG scrive: “Non ci si può immolare in nome del Pil sull’altare degli sprechi. Anche un incidente stradale aumenta il Pil, perché l’ambulanza consuma benzina, la spesa sanitaria aumenta e i veicoli distrutti dall’incidente magari devono essere riacquistati. Non per questo dobbiamo promuovere politiche che aumentino gli incidenti stradali. Non possiamo accettare che miliardi di euro di soldi degli italiani siano sperperati per un’opera che non serve a nulla, non possiamo non opporci con tutte le nostre forze. Pensate se potessimo spendere questi miliardi per aumentare le pensioni dei disabili, per costruire asili nido, per aiutare i pendolari italiani. Niente di tutto questo: per il partito del cemento la priorità è bucare una montagna e portare nel 2035 le merci da Torino a Lione con le tecnologie di 16 anni prima! Una follia assoluta!”.
Non l’avessero mai fatto, perché, a stretto giro di posta, dopo essere stati traditi dalla Lega che ha voluto a tutti i costi che i lavori della TAV riprendessero, si son dovuto sorbire una reprimenda dolorosissima e politicamente urticante da parte dei capigruppo leghisti Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: “Se per i 5 Stelle la TAV è un delitto, uno spreco, un crimine, un regalo a Macron e al partito del cemento, che ci stanno a fare in un Governo che la realizzerà? Se vogliono possono dimettersi, nessuno li obbliga”.
E a bloccarli nella condizione di cornuti e mazziati provvedono anche i No Tav che, in una nota, non fanno differenza tra M5S e Lega e ribadiscono la resistenza a oltranza contro “l’infame decisione del Governodi procedere alla realizzazione dell’opera”.
In questa battaglia campale, il M5S cerca di salvare un po' della sua dignità. Invece, fa un po' di ammuina, un po' di sceneggiata, poi si acconcia alle decisioni della Lega, diventandone stampella.
C’è da sperare che, pur di restare attaccati alla poltrona, non decidano di cedere sulla questione delle Autonomie Regionali. Regalerebbero alla Lega, senza colpo ferire, la secessione tanto da lei agognata. Diventerebbero i traditori del SUD e dell’Italia Unita Tutta.