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Zingaretti continua a parlate di un Governo di discontinuità,  ma evita di nominare Conte

L’Italia aspetta un governo serio. I veti sui nome non hanno senso

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Il punto che questi modesti politici non riescono proprio ad elaborare è che l’Italia ha bisogno di un governo serio e non di veti. Se non è dato che possa nascere, la si smettesse e si torni a votare. Un governo serio, tanto per cominciare, parte da contenuti seri e non da chi deve assumere un ministero rispetto a un altro. La posizione di Zingaretti e del gruppo dirigente del PD contro l’eventuale conferma di Conte a Presidente del Consiglio cozza contro ogni logica che non sia quella correntizia di partito. Chiedere la discontinuità su Conte significa, in logica, chiederla anche per Di Maio, Toninelli, Trenta del M5S; varrà, allora, anche per Gentiloni, Renzi, Franceschini, Orlando……. Con chi pensa di formare il Governo Zingaretti? Con lo spirito santo? Il Governo discontinuo che reclama Zingaretti è già insito nel fatto che non ci sarà più la Lega al Governo e non si faranno più le schifezze che si son viste in questi ultimi 14 mesi, come la difesa personale, l’ autonomia regionale  a favore del Nord, il decreto sicurezza bis, ecc…È su queste cose che ci dovrà essere discontinuità, non nei nomi indicati nei vari ministeri. Peraltro, il Conte bis non esiste, esiste, semmai, Il Conte.2 che è ben diverso dal primo, come dimostrato dagli attacchi violenti portati ultimamente alla Lega e dalle intenzioni programmatiche enunciate nel suo ultimo discorso al Senato. Insomma occorre andare “oltre il veto alla persona”e chiedere “discontinuità” a livello di programma e contenuti.
D’altra parte, cresce nel PD il fronte di chi appoggia Conte. I renziani, senz’altro. Infatti, pur restando formalmente sulla linea del segretario, fanno sapere: “Zingaretti accetti la sfida del M5s, dia il via libera a Conte.La svolta sia sui contenuti e sulla compagine ministeriale. Il Pd deve lavorare ad una alleanza riformatrice anche con Conte premier”. Di fronte a questa pressione che viene dal basso e che coinvolge non solo i Renziani ma altre correnti del PD, in serata Zingaretti ribadisce la necessità di una discontinuità, insiste sul concetto di evitare rimpastoni, conferma che occorre anche un cambio di persone, ma per la prima volta dacché è iniziata la trattativa con i 5S, non ha nominato Conte. Di più, ha dichiarato: faremo di tutto per cercare una soluzione possibile“. Poi fa “appello al Movimento 5 stelle e alla sinistra perché si apra già da domani un confronto nel merito delle questioni“.

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