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Sfuma il "patto giallorosso" alla Provincia di Campobasso: il Movimento Cinque Stelle non vota e spiana la strada al centrodestra

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Con le elezioni provinciali di Campobasso si chiude la stagione elettorale di secondo livello, che in Molise si è resa necessaria dopo le sconfitte elettorali dell'ex sindaco del capoluogo Antonio Battista e l'ex sindaco di Filignano Lorenzo Coia

A Campobasso si vota nella giornata di domani 3 settembre dalle 8 alle 20. Le operazioni di voto si svolgeranno nell'unico seggio costituito presso la Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso in via Milano. Subito dopo ci sarà lo spoglio delle schede votate. 

I DATI TECNICI

Ma andiamo a vedere qualche dato tecnico: Con la Determinazione Dirigenziale n. 1295 del 2 agosto 2019 c'é stata la presa d'atto della consistenza del corpo elettorale alla data del 30 luglio 2019, ossia al 35° giorno antecedente quello della votazione. Il corpo elettorale attivo (AVENTI DIRITTO AL VOTO) è pari a 982.
Il corpo elettorale passivo (ELEGGIBILI) è pari a 74. Con la medesima determinazione dirigenziale si è preso atto, infine, che il numero minimo delle sottoscrizioni prescritte per la presentazione delle candidature alla carica di Presidente della Provincia, pari al 15% degli aventi diritto al voto (allegato 1), è 147,300, arrotondato a 148 ai sensi della Circolare del Ministero dell'Interno n. 32/2014.

Nel corpo elettorale non è previsto il Comune di Bojano commissariato dopo le dimissioni dell'ex sindaco Marco Di Biase. 

I DATI POLITICI

I candidati sono il sindaco di Termoli Francesco Roberti  per il centrodestra e il primo cittadino di Portocannone Giuseppe Caporicci sostenuto dal Partito Democratico. In netto vantaggio per la vittoria dovrebbe essere Roberti visto che il comune adriatico di cui è sindaco è uno dei due in fascia E dove la ponderazione del voto è più alta. Campobasso nella sua maggioranza dei voti si asterrà. Lo hanno dichiarato gli esponenti del Movimento Cinque Stelle capeggiati dal sindaco Roberto Gravina che hanno quindi deciso di non aderire al "patto giallorosso" proposto dal Partito Democratico e in particolare dalla consigliera regionale Micaela Fanelli

D'altronde il consigliere comunale di opposizione Antonio Battista, ex presidente della Provincia, aveva chiesto a Gravina di candidarsi ma lui ha rifiutato sostenendo che il Movimento stesso non crede alle elezioni di secondo livello. Il primo cittadino pentastellato aveva occasione di ricambiare al Pd l'appoggio ottenuto in seguito alla sua elezione a Palazzo San Giorgio. Scambio di favori fallito che porterà con molta probabilità alla vittoria del centrodestra con la quale il presidente Toma alla Regione lascerà tutto com'è. 

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