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"CARACCIOLO, COMUNE INCAPACE DI FARE PROPOSTE SERIE"

Lettera denuncia del responsabile della Pastorale sanitaria diocesana, don Francesco Martino che aggiunge: "A rischio futuro anche la Rsa di Castel del Giudice"

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AGNONE - Ho assistito con grande perplessità, e con uno spirito più da tecnico che da persona direttamente coinvolta, alle vicende locali verificatesi nell’ultimo mese in campo sanitario, ma finalmente – credo – siamo giunti al dunque, al momento della verità. Il 27 febbraio, essendomi recato presso la Sala della Costituzione della Biblioteca Albino, per assistere, come mio dovere istituzionale di Direttore dell’Ufficio della Pastorale della Sanità della Diocesi di Trivento al Convegno “Diritto alla Salute e Territorio”, organizzato dall’Associazione “ Salviamo la Costituzione”, mi è parso di percepire direttamente dalla voce degli arbitri istituzionali della partita, l’Assessore Regionale alla Sanità Filoteo di Sandro e il Senatore Giuseppe Astore, di essere vicini al termine e alla definizione finale della questione. Infatti, direttamente dalla voce del Senatore, ho colto la volontà di arrivare rapidamente al nuovo Piano Sanitario Regionale per salvare la Sanità nel Molise e il Molise come Regione, e dall’Assessore la notizia che proprio in quelle ore la struttura commissariale stava per consegnare all’Assessorato la Bozza del Piano Sanitario Regionale- e di conseguenza il Riordino definitivo della rete ospedaliera - che sarebbe stata trasmessa alla Quarta Commissione Regionale il 29 febbraio e avrebbe iniziato l’iter definitivo, che, in base all’art. 17 del 4° Comma, lettera a) del Decreto Legge 112 convertito dal Parlamento il 7 luglio 2012 prevede che entro 60 giorni il Consiglio Regionale la approvi come Legge Regionale, cioè entro il 29 aprile 2012. L’Assessore ha preso l’impegno di farlo conoscere agli interessati, e ha fissato il tempo per suggerire proposte di emendamenti in circa un mese, quindi fino al 30/31 marzo, emendamenti che non possono stravolgere i saldi complessivi. Il quadro di riferimento e di partenza è quello dei Decreti Commissariali fin qui approvati, e per la nostra realtà il Decreto 80 e il Decreto 104, oltre ai Decreti 20 e 84, oltre al fatto di non poter andare oltre la spesa storica, piuttosto verso una sua contrazione e riallocazione migliore. Di conseguenza, non si può che sorridere di cuore alle richieste del punto Nascita, del Polo di Medicina Sportiva, del Centro di Formazione Asrem, al rispolvero delle proposte del primo e secondo documento dei sindaci, che in alcuni casi o sono proposte di piccola caratura comunque già recepite nella proposta tecnica (richiesta di un medico quà o là, …) a cui molti nel Caracciolo abbiamo contributo - e purtroppo non recepita dal Consiglio Comunale di Agnone - oppure sono adesso difficilissime da realizzare (il ripristino di reparti e posti letto), comunque non presentate in un quadro complessivo organico, come invece si era riusciti a fare, calcolando con precisione il personale e i costi per la ultima proposta tecnica. Il rammarico che ho nel cuore oggi, vedendo che è l’ora della partita decisiva di emendamento del PSR, è rafforzato dal fatto che quello che è stato ritenuto l’attore istituzionale principale del nostro territorio (il Consiglio Comunale di Agnone) non ha trovato la piena forza di formalizzare una proposta di riordino, di riorganizzazione, di riallocazione delle risorse in un disegno organico preciso e funzionale per i cittadini per il Caracciolo, dopo l’intenso lavoro di questi mesi, dando ad essa la forza e la rilevanza politico/istituzionale che l’avrebbe fatta pesare molto sul tavolo finale. A tutti gli “scienziati” del settore che hanno i loro quadri e le loro altissime idee dogmatiche e irrinunciabili voglio solo ricordare che il tempo scade il 30 di marzo e che dobbiamo entrare nell’ottica del concreto, della razionalizzazione della spesa, dell’economicità, dell’efficienza, efficacia, appropriatezza, dell’essenziale per la tutela dei LEA dei nostri cittadini nelle nostre proposte di eventuale modifica del PSR. Le posizioni di bottega o di nicchia o di autoreferenzialità, come fatto chiaramente capire dagli arbitri, non sono o non saranno prese in considerazione : è la “drammaticità” del momento tecnico che stiamo vivendo che impone responsabilità (cosa che, ad onor del vero, qui, nonostante qualche “deviazioncella” abbiamo sempre avuto). Tuttavia, attendo con fiducia di leggere nel Piano Sanitario Regionale la parte che ci riguarda, e, personalmente, non sono pessimista, dato il lavoro dei mesi scorsi, l’attento ascolto dell’Assessore, e il fatto che “non c’è trippa” per tutti i gatti affamati in questo momento. Come Ufficio della Pastorale della Sanità, e quindi per competenza territoriale, voglio porre all’attenzione di tutti un increscioso e drammatico episodio che interessa la RSA di Castel del Giudice : la Asrem dalla fine del 2009 ad oggi non ha saldato le fatture per i ricoveri in RSA per oltre 300.000 €., e questo a causa del fatto che l’Azienda, nonostante il parere favorevole della Regione Molise, il fatto che la RSA è confermata nel Decreto del Commissario ad Acta 104, nel 2010 e 2011 non ha rinnovato l’autorizzazione all’accreditamento provvisorio che essa aveva: c’è il rischio concreto che la struttura debba chiudere, e oltre venti lavoratori costretti a perdere il lavoro: invito con vera preoccupazione la Direzione Aziendale a provvedere con urgenza, perché per una piccola struttura non è possibile sopravvivere a tali ritardi. Amaramente, questa è anche la risposta a chi ha sempre sostenuto che non era necessario avere strutture ma servizi, come il carissimo senatore Astore, contro il sottoscritto, che dal 2000 ha sempre ribadito la necessità di un’autonomia gestionale e finanziaria della piccola realtà alto molisana come garanzia per il mantenimento e l’erogazione dei servizi: infatti, finché almeno è rimasta la Zona, la RSA di Castel del Giudice non ha mai avuto di questi problemi…
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