CAMPOBASSO. “Il San Francesco Caracciolo deve rimanere un piccolo ospedale di montagna perché soprattutto nei periodi invernali, come abbiamo avuto modo di constatare in queste ultime settimane, è una struttura indispensabile per la salvaguardia della salute dei cittadini. E non solo visto che possiede le capacità per attirare utenza extraregionale, in particolare dal vicino Abruzzo”.
Filoteo Di Sandro, assessore alla Sanità regionale resta convinto della bontà dell’ospedale altomolisano e in un’intervista rilasciata ad una emittente regionale, ribadisce un concetto espresso in un recente passato.
La sua dichiarazione troverebbe conferma nel lavoro svolto dai sub-commissari (Mastrobuono e Morlacco, ndr) in merito alla stesura della bozza del nuovo piano sanitario.
“Il documento – afferma Di Sandro – è il disegno della sanità regionale per i prossimi anni, è una cornice – prosegue - all’interno della quale sono descritti i vari interventi che si dovranno attuare”.
In questo prospetto Agnone avrebbe ricevuto un occhio di riguardo per tutta una serie di motivazioni tra cui quella della posizione geografica.
Discorso differente per quanto riguarda Larino e Venafro. I due ospedali saranno riconvertiti e perderanno le specialità chirurgiche.
Adesso la bozza dei sub commissari sarà sottoposta all’agenda politica regionale chiamata ad apporre eventuali modifiche prima di essere spedita a Roma.
Nel frattempo il comitato Articolo 32, promotore del ricorso al Tar che a sua volta ha concesso la sospensiva ai tagli al Caracciolo, esprime viva soddisfazione per le parole dell’assessore Filoteo Di Sandro. “Finalmente qualcuno ha recepito le reali problematiche di un territorio difficile che non può essere paragonato agli altri. Speriamo che alle promesse seguano i fatti, ma non abbiamo motivo di dubitare”.
Intanto per la giornata di domani fissato un incontro tra i medici della struttura e l’amministrazione comunale. In paricolare si discuterà dell’organizzazione dei vari reparti e del decreto regionale numero 80.