In occasione della Giornata della Memoria in ricordo dell’evento sismico che colpì la comunitÃ
molisana nel 2002, determinando, tra l’altro, il crollo della scuola Jovine di San Giuliano di
Puglia e il perimento di 27 bambini e della loro maestra, il Presidente del Consiglio regionale,
Salvatore Micone ha dichiarato:
“Se la memoria, come sosteneva Oscar Wilde, è il diario che ciascuno porta con sé nella vita,
allora alla pagina del 31 ottobre del 2002, nel grande diario collettivo della storia del Molise, è
annotato con inchiostro rosso uno degli eventi più drammatici e toccanti mai affrontati da una
comunità : un terremoto che colpisce un vasto territorio, lesiona muri e frantuma palazzi, ma in
particolare fa crollare una scuola, la Jovine di San Giuliano di Puglia, seppellendo chi vi si
trovava e troncando l’esistenza terrena a 27 bambini e la loro maestra. Oggi il Molise rivive
quei momenti con la Giornata della Memoria voluta dal Consiglio regionale, con una specifica
legge per ricordare ogni anno quei tragici eventi, e per trovare nella memoria delle vittime la
forza, la determinazione, la capacità e il coraggio per fare in modo che eventi simili non
avvengano più. Nella disperazione di quelle convulse ore immediatamente successive al crollo
della scuola di San Giuliano di Puglia, nella sofferenza di quei genitori che attendevano con
angoscia e strazio l’estrazione dei corpi senza vita dei propri figli, si è visto una regione unita
dal dolore, dal cordoglio e dalla compassione. Da quelle lacrime e da quella rabbia, che
appartenevano anche ai tanti che in altri comuni avevano dovuto abbandonare la propria casa,
vedendo in frantumi spazi, luoghi e oggetti che nella loro memoria facevano parte del diario
della propria vita, nacque un sentimento collettivo per investire risorse e sforzi per la sicurezza
nelle singole case, ma soprattutto nei luoghi collettivi e quindi nelle scuole. Dall’esempio
solidale che ci venne dalle altre regioni che in poche ore mandarono uomini e mezzi di
protezione civile per assistere la popolazione, parliamo di migliaia di persone, costrette a non
rientrare nelle proprie case e passare le notti nelle tende, prima, e in altre strutture alternative
più accoglienti, poi, traemmo lo sprone per costruire un Servizio regionale di Protezione civile
efficiente ed operativo. Servizio che in seguito ha potuto dare il proprio contributo di assistenza
in altri eventi calamitosi in diverse regioni italiane in questi anni, restituendo così idealmente la
solidarietà ricevuta. Nel ricordo di qui ragazzi e della loro maestra dobbiamo costruire la
cultura della sicurezza, della prevenzione, della gestione attenta ed oculata delle strutture di
fruizione collettiva, della programmazione di lavori pubblici e privati improntata alle tecniche
più innovative per ridurre al minimo, se non eliminare, i rischi per la vita e per le cose causate
dai terremoti. Siamo una delle regioni con la percentuale di nuove scuole, sicure sismicamente,
più alte d’Italia; ma non basta. Dobbiamo continuare su questo percorso virtuoso completando
l’azione nel patrimonio scolastico regionale, ma anche in altri luoghi collettivi. Nella
consapevolezza che se un terremoto non può essere evitato o previsto, si può cercare di
prevenirne ed evitarne le conseguenze a persone o cose. Mi auguro che in questo giorno, come
prevede il comma 4 della legge regionale n. 29 del 2003, nelle scuole e negli enti locali si
promuova la discussione sugli argomenti della sicurezza, della protezione civile.
Alle dichiarazioni di Micone si aggiungono quelle della consigliera Filomena Calenda. "Sono trascorsi 17 anni da quel tragico 31 ottobre 2002, quando 27 bambini, la loro maestra hanno perso la vita. Erano le 11.32 e un'intera generazione é stata seppellita sotto le macerie di un terremoto che ha devastato il cuore e gli animi non solo di un piccolo paese, ma di una nazione intera.
Ricordo perfettamente gli attimi che seguirono. Nitidi sono ancora oggi i ricordi di quelle lacrime amare. Riecheggiano nel mio cuore ancora gli applausi di gioia quando i vigili del fuoco, gli angeli di quei momenti tragici, accompagnavano i piccoli superstiti tra le braccia delle loro mamme.
È difficile parlare di San Giuliano di Puglia, senza un nodo in gola. Mai nessuna comunità dovrebbe vivere la drammaticità di quei momenti.
Ed è per questo che tutti noi abbiamo la responsabilità di garantire ai nostri figli un futuro sereno ed è per questo che è necessario avere ben chiara la situazione dello stato di salute degli edifici scolastici e di tutte quelle strutture che ospitano i ragazzi. Ogni goccia, anche la più piccola alimenta il mare delle buone pratiche. Ho ritenuto doveroso e per questo ringrazio, ancora oggi, i miei colleghi di maggioranza e minoranza, che hanno recepito con profonda responsabilità la Pdl, oggi legge, che offre concretezza alla volontà di sensibilizzare tutti noi sulla cultura della sicurezza.
La Pdl 25 modifica l'art. 1 della legge istitutiva della Giornata della Memoria. In questa drammatica circostanza è giusto che la giunta regionale relazioni e dunque porti a conoscenza dei cittadini molisani quanto si è fatto per garantire la sicurezza degli edifici scolastici.
È una goccia, ne sono consapevole, ma è anche vero che da parte nostra c'è tutta la volontà di migliorare e potenziare quanto di buono c'è.
Il mio abbraccio per questo giorno triste va alle mamme, ai papà e ai parenti degli angeli di San Giuliano di Puglia. Nei prossimi giorni, mi sono ripromessa, come presidente di IV Commissione vorrei incontrare i piccoli superstiti, oggi giovani adulti, che hanno dovuto convivere con i ricordi difficili di quei momenti. A loro vanno i miei più sentiti complimenti per aver gestito con accurato decoro il profondo dolore".