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Trivento, il paese del randagismo

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Più volte anche nelle sedute consiliari della passata amministrazione ho fatto presente che a Trivento il problema del randagismo, ossia di innumerevoli cani sciolti che girano indisturbati dal centro storico fino alla rotonda di via Iconicella rappresentava un problema non solo igienico, ma anche di incolumità per tutti, ma i miei appelli sono caditi nel vuoto davanti agli sguardi quasi sorridenti di chi avrebbe dovuto intervenire, ma niente ha fatto. i cittadini.  Anzi, a suo tempo, qualche amministratore, invece di risolvere il problema, ha riferito una versione diversa e distorta a chi ama gli animali, procurandomi il solito giudizio di persona cattiva. Questa mattina all’entrata degli alunni della scuola elementare un drappello di oltre dieci cani, e tra essi era anche uno claudicante, ha attraversato tutto lo spazio antistante l’ingresso della scuola sotto gli occhi di tutti. Precedentemente nella stessa mattina un titolare di un esercizio commerciale, dovendo aprire la sua attività, aveva dovuto prendere un ombrello per scacciare alcuni cani davanti l’ingresso. Non ho niente di personale contro i cani ed il movimento animalista, ma tenere i cani  allo  stato  brado  addirittura  sporchi,  malati ed affamati , penso che non faccia onore a nessuno. Ricordo che quando ci fu l’ingresso a Trivento del vescovo Palumbo, alcune telecamere delle televisioni ripresero un cane randagio sporco, pieno di zecche e malato nei pressi del monumento ai caduti ; risultato finale fu che la visione di quella scena rimbalzò quasi in cronaca nazionale con un danno di immagine per il paese. Sono più volte che parlo con il nuovo sindaco di questo problema, anche perché ormai la notte in alcune zone del paese non si dorme più per il latrare dei cani, ma le risposte ricevute sono state quasi una presa in giro visto la situazione odierna. Un sindaco, chiunque egli  sia, deve comprendere che è la prima autorità sanitaria del paese, ai sensi dell’art 32 delle legge 833/78 e dell’art 117 del D.lgs n 112/98, e pertanto ha il dovere , e non l’opzione, di difendere e curare l’incolumità e la salute dei cittadini da ogni pericolo e il randagismo è un uno di questi molto insidioso. Mi auguro che qualche cane randagio non morda nessuno o non diffonda malattie invettive, altrimenti più di qualcuno ne risponderà, senza le attenuanti generiche che non sapeva nulla

Non mi dilungo più per non sembrare il persecutore dei cani , ma voglio  anche far presente a coloro che hanno istituito la bella iniziativa delle giornate ecologiche itineranti che ci sono alcuni luoghi di Trivento che sono vere e proprie discariche a cielo aperto, una di queste il ciglio stradale di via Marconi che  va subito dopo un supermercato fino ad in istituto bancario e sullo stesso tratto stradale c’è un pericolo concreto, rappresentato da una transennatura occasionale, per i passanti e gli automobilisti lasciato in eredità dalla precedente amministrazione

Tutti gli amministratori sono stati avvisati, per cui non si dica poi che non si sapeva niente

                                                                                            Tullio farina ex sindaco di Trivento

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