Ieri venerdi 15 novembre è rimbalzata sui social la notizia che il comune di Agnone avesse posto in vendita alcuni immobili preziosi e storici della città . Il grido di allarme toccava in particolare la vendita del Caffe' Letterario, posto nella zona del borgo medievale agnonese, al centro di una piazza ricca di storia, Piazza Plebiscito. I commenti alla notizia erano di rammarico rispetto alla vendita di luoghi pubblici deputati alla cultura, come accade presso il Caffè letterario, luogo di incontro e ritrovo di artisti, musicisti e sede di eventi letterari.
Se la notizia avesse avuto un riscontro reale sarebbe stato grave prenderne atto, mettere in vendita immobili preziosi, di grande valore artistico o paesaggistico o luoghi deputati alla cultura come il caffe letterario, il rischio sarebbe quello che con la scomparsa di detti luoghi potrebbe sparire la cultura stessa, in una regione dove i finanziamenti alla cultura sono tra i piu bassi di Italia, e le risorse destinate a tali eventi vengono dispersi in mille rivoli per iniziative che di culturale non hanno nulla.
Sulla questione arrivano, da noi sollecitate, le dichiarazioni della vicesindaca di Agnone Linda Marcovecchio :"Ogni anno a novembre in consiglio comunale si approva la delibera che elenca i beni alienabili con la stima del loro valore. È una prassi amministrativa che non sta a significare l'intenzione di vendere il bene indicato. Oggi si è creato allarme ma non c'è intenzione di vendere il caffè letterario." Insomma, la vicesindaca smentisce vendite imminenti di qualsiasi immobile e prosegue:
"Il piano delle alienazioni si approva in giunta tra novembre e ottobre. Con il bilancio di previsione che si approva in consiglio comunale a marzo si riapprova. È un bene tra quelli alienabili ciò che potrebbe rappresentare una risorsa per l'ente nel momento del bisogno. La delibera quindi non è un avviso che esprime la volontà di vendere."
Ben vengano le rassicurazioni della vice sindaca, vendere il patrimonio pubblico rappresenterebbe il colpo di grazia per un paese che già soffre di tutte le problematiche delle aree interne.