La serata organizzata dal Rotary Club Agnone finalizzata ad una raccolta fondi per dotare le scuole agnonesi di defibrillatori, è stata l'occasione anche per intervistare l'imprenditore caseario dott Franco Di Nucci, titolare del famoso Caseificio di Nucci, pluri vincitore dell'oscar all' Italian Cheese Awards per il caciocavallo stagionato, che ha commentato l'evento dando una lettura ad ampio raggio della portata di tali eventi inseriti nel contesto socio- economico culturale attuale della realtà alto molisana:
"Questa iniziativa del Rotary Club di Agnone non va vista solo come una raccolta fondi ma espressione di grande socialità , finalmente Agnone ricomincia a fare e proporre azioni positive come le allenze e collaborazioni strette tra associazioni economiche, culturali, imprenditori, chiesa e società civile.
Agnone ha bisogno di questo, la storia economica e sociale di questa città e' basata su questo, viene dall'unione di tutte queste energie. Mi sembra che finalmente si stia abbandonando l'egoismo sfrenato, distruttivo, basato sulla mancanza di solidarietà che derivano da una non comprensione del fatto che il bene comune rappresenta l'artefice del bene individuale e aziendale, caratteristiche di chi sa costruire il suo futuro. Queste sono iniziative importanti che aiutano a comprendere il potenziale contenuto nelle società che creano alleanze di solidarietà e danno un sentimento di potenza per poter credere e combattere per il futuro del nostro territorio e dei nostri giovani.
Agnone sta vivendo un momento di sconforto, è un paese con maggiore sensibilità per la sottrazione dei servizi, però mettiamo il problema nelle giuste dimensioni. Agnone sembra un vaso di coccio tra vasi di ferro, ma cosi' non è, è il mondo, l'Europa e' l'Italia stessa che non cresce, è l'intero territorio delle aree interne, e' il sud, l'Italia non si sviluppa, non cresce, è un paese basato sul debito. Ma molto interessante è stato l'ultimo convegno al quale ho partecipato,con l'Associazione dei territorialisti, studiosi del territorio, sulle aree di montagna, sul futuro della montagna. Abbiamo scoperto in questa occasione che il futuro è della montagna, perchè l'innalzamento delle temperature creerà grossi problemi agli equilibri naturali, perciò la montagna ritroverà la sua centralità . Siamo noi gli artefici del nostro futuro.I nostri giovani devono ritrovare la voglia degli avi di lottare e progettare e se è vero che la montagna rappresenta il futuro, devono soprattututo studiare e progettare, e alla nostra domanda : La montagna come centralità , ma con le centrali a biogas o senza? Il dott Di Nucci rispondeva: Assolutamente senza centrali a biogas, la ricchezza della montagna è la purezza dell'aria e dell'ambiente e va assolutamente salvaguardata"
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