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Rilevatore per il controllo di banconote false: cos’è e come funziona

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Chi gestisce denaro può avere necessità di un rilevatore di controllo per le banconote. Se la fiducia nel prossimo, infatti, è una cosa meravigliosa, per tutelare gli affari della propria azienda è meglio fidarsi ma non troppo. Tra l’altro una persona può divulgare banconote false senza nemmeno saperlo. Oggi, anche se i laboratori della BCE continuano a introdurre dettagli difficili da copiare, come ologrammi, scritte in piccolo, simboletti non visibili ad occhio nudo e altre particolarità, in qualche maniera i falsari riescono a trovare il modo di creare prodotti (soldi falsi) che appaiono come veri.

Si tratta, infatti, di professionisti geniali a volte, benché criminali, che realizzano banconote quasi perfette. Quasi perfette, perché non lo sono affatto e con un’analisi attenta qualche difetto che dimostri la loro falsità lo si trova. Anche per una buona analisi della cartamoneta, comunque, ci vuole un po’ di esperienza. Nei negozi e nelle attività però manca sia il tempo disponibile per controllare banconota dopo banconota, sia personale specializzato per farlo. Come fare? Grazie alla tecnologia esiste il rilevatore per il controllo di banconote false.

Funzionamento del rilevatore per il controllo di banconote false

Il rilevatore di controllo della cartamoneta, presente oggi in quasi tutte le attività che ricevono molte banconote dai clienti, è un piccolo capolavoro tecnologico che sfrutta l’azione della luce. Grazie a raggi uv, luce bianca, raggi infrarossi l’apparecchio riesce a fare un’analisi completa della banconota che gli si sottopone in esame e riesce a dare un riscontro in pochi secondi. Utilizzando diversi elementi la macchinetta riesce ad accertare una contraffazione in più modi, così da dare un risultato sicuro al 100%.

La luce bianca mette in analisi i difetti della stampa grazie alla luce riflessa. La luce trasmessa bianca invece verifica la presenza di quegli elementi che solitamente sono visibili solo controluce. I raggi ultravioletti riescono a mettere invece in risalto tutti i dettagli delle banconote creati con l’inchiostro a fosfori fluorescenti. I raggi infrarossi della macchina sono indispensabili per una verifica dei materiali che costituiscono la banconota, come l’inchiostro magnetico.

Dispositivi super avanzati: ulteriori verifiche

Già così di solito si rilevano le banconote false. Se tuttavia si ha esigenza di un prodotto ancora superiore è possibile passare a modelli di rilevatori ancora più sofisticati. Di norma sono le banche ad utilizzarli. Tali rilevatori misurano, per esempio, la reazione delle diverse componenti che costituiscono la banconota e per farlo emette diverse lunghezze d’onda. Questo sistema d’esame è di certo il più importante per capire se la banconota è stata contraffatta.

Le banconote possono essere controllate anche con una verifica magnetica, visto che la stampa è fatta con inchiostro “ferro magnetico” benché ad occhio nudo non lo si noti. I sensori dell’apparecchio in questo caso rilevano la presenza nell’inchiostro di fili metallici e componenti magnetiche. Ogni cartamoneta ha dimensioni precisissime a 3 dimensioni, dove la terza dimensione è ovviamente lo spessore, benché minimo. Tecnologie avanzate riescono a rilevare le dimensioni per un accertamento ancora più attento e preciso.

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