Aiutare chi ha bisogno, un atto doveroso
“Qualsiasi persona a cui sia risparmiato il dolore personale si deve sentire chiamata per aiutare a
diminuire quello degli altri.” Albert Schweitzer, grande cultore della musica di Johann Sebastian
Bach, con questa sua massima evoca una profonda riflessione su quale strada la società debba
imboccare per divenire più equa.
Spesso sentiamo discorsi vaghi circa l’uguaglianza tra le persone, tipici sermoni inneggianti a una
parità formale più che sostanziale.
Ma la realtà non è così. Siamo, nel bene e nel male, diversi. Ognuno con il proprio carattere, con i
propri modi di fare e con i propri problemi. E c’è poco da fare, quando una persona ha un problema
e si trova isolata, non ci sono chiacchiere che tengano.
E in questo mondo così frenetico e vanesio, in questa società così incattivita e superficiale, forse sono
proprio le chiacchiere le uniche cose che primeggiano nelle nostre vite e accompagnano le nostre
giornate. Ma ci rendono sterili nell’animo.
Allora cosa possiamo fare? Come possiamo far sì che quel briciolo di amore verso il prossimo non
soccomba di fronte a una società a tratti così asettica?
Bisogna accorciarsi le maniche e aprire gli occhi, proponendo e, soprattutto, facendo cose concrete.
Il 4 dicembre scorso, presso l’Istituto Alberghiero “Federico di Svevia” di Termoli, è stata organizzata
una serata di raccolta fondi a cui ho avuto l’onore di partecipare in veste di pianista. L’evento è stato
fortemente voluto dalla Preside Dott.ssa Maria Chimisso a favore di Pierpaolo Piras, affetto da una
rara malattia, un linfoma aggressivo. Dopo una serie di trattamenti qui in Italia, la sua speranza al
momento è solo all’estero, in Francia o in Israele. Ma per far sì che ciò accada, e che Pierpaolo non
perda la fiducia, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Ogni singola donazione può fare la differenza.
L’Istituto Alberghiero di Termoli è riuscito a dare un importante contributo e, soprattutto, ad allargare
la rete informativa. E vedere tante persone unirsi per dare una mano, un contributo alla causa, ha
generato un’atmosfera di ottimismo e speranza.
È indescrivibile la spirito che animava ogni singola persona, nei preparativi e nell’allestimento
dell’evento. Studenti, collaboratori, docenti, tutti animati da quella forza che si chiama amore verso
il prossimo. Non esagero nel definirli umili eroi dei nostri tempi.
Io, nel mio piccolo, ho potuto solamente unirmi a questa straordinaria sinergia con la musica,
attraverso uno splendido pianoforte Steinway donato per l’occasione dal M° Angelo Fabbrini.
E la sensazione che ho provato, a fine concerto, è stata straordinariamente diversa rispetto ad altre
esibizioni che ho avuto modo di fare negli anni. Non un concerto fine a se stesso, ma un voler mettere
la musica al servizio della solidarietà, rendendola ancora più nobile di quanto non lo sia già.
Si dice che l’unione faccia la forza, l’altra sera a Termoli è stato proprio così.
Invito chiunque legga queste righe a informarsi sulla storia di Pierpaolo Piras e a contribuire alla
causa, affinché la speranza di quest’uomo, di questo padre, non si spenga.
Luigi Petta
Pianista