Scintille in consiglio regionale sull' ospedale Caracciolo di Agnone. Nel finale si è approvato all' unanimità un ordine del giorno del consigliere Andrea Di Lucente in cui si chiede al presidente Toma di intervenire sui commissari per proporre il Caracciolo come area disagiata. Ordine del giorno che non ha valore politico perché non interviene sul decreto Balduzzi ma si chiede solo di parlare ai commissari. Cosa già fatta questa mattina durante l' audizione. Bocciata invece una mozione di Andrea Greco e del Movimento Cinque stelle che chiedeva invece di inviare gli atti per l' area disagiata anche in conferenza stato regioni e davanti ai ministeri competenti. La mozione Greco e 5 stelle è stata bocciata perché votata solo dalle opposizioni più Michele Iorio e Aida Romagnuolo.
Discussione a tratti paradossale. Con diversi fuori onda tutti da ascoltare e pezzi di video in cui si scende in campanilismi e beghe di partito. I promossi sono sicuramente i consiglieri delle opposizioni. In particolare Andrea Greco che ha mostrato di tenere alla sua popolazione. E andando oltre gli steccati votando anche un atto da lui stesso definito vuoto. Tutto questo perché ai commissari era già stato detto questa mattina che per Agnone si ambisce all' area disagiata. Promossi anche i consiglieri Fanelli e Facciolla che fino all' ultimo hanno cercato la mediazione tra gli schieramenti.
Bocciati senza appello i consiglieri di maggioranza. Hanno voluto mettere il cappello politico sul Caracciolo non scendendo a patti con gli altri schieramenti. Il centrodestra ha voluto letteralmente impedire che Greco potesse metterci il cappello. Mettendocelo di fatto loro. Sono le 22.30 e per colpa di un continuo fallimento della mediazione il consiglio regionale è ancora alla metà dei punti da trattare.
Con buona pace dell' unità quando c'è in gioco la salute dei cittadini.
In precedenza era stato bocciato un atto sempre dei Cinque Stelle con 10 si e 11 no in cui si chiedeva di rivedere i rapporti con il privato accreditato.
Prima dell'avvio dei lavori la consigliera Romagnuolo ha tentato di inserire due ordini del giorno. Bocciati dalla sua stessa maggioranza. Al termine della singola votazione Romagnuolo ha detto a tutto il centrodestra di vergognarsi. I si a lei sono giunti ancora una volta dalle opposizioni e da Michele Iorio. Bocciato anche il punto 5 voluto dal PD che chiedeva un maggior impegno sulla sanità pubblica rispetto a quella privata. Lo schema dei voti sempre uguale: a favore le minoranze, Romagnuolo e Iorio, contrario il centrodestra.
L’Assemblea ha poi approvato all’unanimità dei presenti un ordine del giorno, a firma dei
Consiglieri Calenda e Scarabeo, concernente: "Ridimensionamento presidi ospedalieri pubblici
nel programma Operativo Straordinario 2019-2021 – proposta di revisione dei parametri del
DM 70/2015 e delle deroghe per la Regione Molise".
L’atto di indirizzo che è stato modificato in modo sostanzioso da un emendamento firmato dai
vari Consiglieri della maggioranza, impegna il Presidente della Giunta regionale a:
 definire una proposta di offerta sanitaria rispettosa del dettato dell’art. 32 della
Costituzione e compatibile con le regole che governano la finanza pubblica che ponga al
centro del sistema sanitario regionale la tutela del diritto fondamentale dei cittadini
molisani;
ï‚· ribadire con decisione l’idea che si debba ripartire, con forza e convinzione, della sanitÃ
pubblica, da porre chiaramente al centro del Sistema Sanitario Regionale per la tutela
del diritto fondamentale dei cittadini molisani;
 richiedere tramite il Presidente della Giunta regionale la revisione e l’aggiornamento dei
parametri contenuti nel DM 70/2015, così da ottenere le deroghe necessarie affinché il
Sistema Sanitario della regione Molise sia adeguato alle esigenze del territorio;
richiedere ed ottenere il superamento del Commissariamento così come attualmente
applicato alla Regione Molise.
Prima dell’inizio della discussione dell’odg, il Consigliere Patrizia Manzo ha annunciato, a nome
di tutto il Gruppo M5S, l’abbandono dei lavori e la non partecipazione al voto come atto di
protesta per le modalità di svolgimento dei lavori e delle posizioni assunte dalla maggioranza
su alcune loro proposte.
Nella discussione dell’atto di indirizzo sono intervenuti i Consiglieri Cefaratti, Pallante e il presidente Toma
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