AGNONE - Il gesto, per certi versi eclatante, del consigliere comunale Marcovecchio, di riconsegnare in segno di protesta la scheda elettorale, ha suscitato, come prevedibile, commenti e anche qualche polemica.
Pubblichiamo, di seguito, l'intervento dello stesso capogruppo di Rinnovare con il quale viene spiegato il senso e le motivazioni della riconsegna della tessera.
"Come consiglieri di opposizione il nostro ruolo, al di là del controllo, delle denunce e dello stimolo nei confronti della maggioranza, è pressoché nullo. Nella questione della Sanità , tanto per restare in argomento, più che scaldarci chiedendo il mantenimento degli impegni presi, più che sbugiardare il sindaco che ha fatto una palese marcia indietro, non abbiamo potuto fare niente. Allora perché non appoggiare l'unica iniziativa che ha come obiettivo la salvaguardia del nostro presidio ospedaliero? Perché non riconsegnare la tessera e quindi poter portare al Presidente Napolitano una firma in più? Solo perché si è consiglieri comunali? Sinceramente io la vedo in maniera diversa. Io credo che si è consiglieri comunali perché si è stati eletti dai cittadini, proprio quei cittadini che oggi sono in piazza e fanno una battaglia anche e soprattutto per "noi" amministratori. Si è soliti dire che la politica è al servizio dei cittadini: e allora? IL CITTADINO C'E', è giusto che al suo fianco ci sia anche chi lo rappresenta. Non è una questione di dissidio interiore o altre elucubrazioni mentali. E' una protesta che non ha colore perché quando chiuderanno l'ospedale, quando chiuderanno le scuole, quando chiuderanno le caserme, quando resteremo quattro gatti non avrà più senso nemmeno fare le elezioni. Spero di essere riuscito a spiegare il mio pensiero che poi, credo, sia lo stesso di quelle centinaia di persone che hanno riconsegnato la tessera".