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Pochi fondi per la scuola, il ministro Fioramonti si dimette. La riflessione di Donato D'Ambrosio: manca tutto occorre programmazione

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L’economia del XXI secolo si basa soprattutto sul capitale umano...ma facciamo  ancora populismo e speculazione. 

Buongiorno e buon Santo Stefano!!!
Una piccola riflessione sulle dimissioni del ministro dell'Istruzione Università e Ricerca Fioramonti.
Mettiamola così...: é stato coerente, in quanto ha sempre sostenuto che in caso di pochi fondi per la scuola ed università si sarebbe dimesso.
DETTO FATTO.
Però, seguendo attentamente le dichiarazioni degli ultimi mesi, le motivazioni sono parzialmente condivisibili, perché il ministro cercava queste risorse attraverso l'aumento di tasse o l'istituzione di nuove, pertanto una causa nobile rischiava come sempre di pesare sulle tasche dei cittadini!!! 
Vero, serviva più coraggio! Per esempio...eliminare il reddito di cittadinanza. E comunque basta con le solite  citazioni, tipo quelle di Piero Calamandrei quando scriveva che “se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento, della magistratura, della Corte costituzionale”. SERVONO FONDI!!!
Ministro concordo, il tema non è mai stato “accontentare” le sue  richieste, ma decidere che Paese vogliamo diventare, perché è nella scuola - su questo non vi è alcun dubbio - che si crea quello che saremo. DIMISSIONI POLITICHE, manca tutto!!! 

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