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Coronavirus, la campobassana Francesca Colavita: ho fatto solo il mio lavoro. Ma i giornali nazionali si sprecano in titoli sessisti

Team in rosa e angeli del Coronavirus. Termini che non sarebbero stati usati nei confronti degli uomini. La vera notizia è che la virologa campobassana è precaria e va stabilizzata

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"Ho solo fatto il mio lavoro: quello che voglio, devo e mi piace fare. Nulla di più rispetto ai miei colleghi. In questi giorni tutto è amplificato, abbiamo avuto successo, ma la ricerca è questa”.
Queste le dichiarazioni stampa della ricercatrice precaria campobassana Francesca Colavita. La ricercatrice sta studiando da tempo il virus e ritiene sia un progetto stimolante, “una sfida costante, una battaglia in cui stare sempre all’erta”.
 
Per lei quindi è una normale giornata di lavoro. Niente di speciale rispetto a quello che avrebbe messo in campo un uomo. Per lei precaria a 1500 euro al mese e che ha scelto questo lavoro per passione e non solo per soldi. Certo spera di essere stabilizzata dalla Regione Lazio. E lo speriamo tutti noi molisani. 
 
C' è un ma. I giornali nazionali che hanno parlato di lei hanno scritto: gli angeli del Coronavirus; un team tutto in rosa. 
 
Titoli sessisti del secolo scorso? No titoli di questo secolo. Del giorno palindromo 02.02.2020. 
 
Se fossero stati tutti uomini nessuno avrebbe titolato: team azzurro isola il Coronavirus oppure gli angeli del Coronavirus. 
 
Del resto lo ha detto la stessa ricercatrice campobassana: ho fatto solo il mio lavoro. La vera notizia è che è preparata ed è ancora purtroppo precaria. Qui ci sta da lavorare per la sua stabilizzazione. Il fatto che sia donna è normale. Siamo in un paese però dove si laureano più donne ma nelle posizioni apicali restano saldamente gli uomini. 
 
Ed è questa arretratezza culturale da abbattere. E non lo facciamo continuando a parlare di team in rosa o di angeli del Coronavirus. Anzi finiamo di acuire la differenza in una società maschilista e arretrata dove una donna che compie bene il suo lavoro in un settore  di alta specializzazione fa ancora notizia.
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