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Di Nucci: Il non voto non è l'unica arma

Il consigliere comunale spiega perché non serve riconsegnare le tessere elettorali

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AGNONE - Marcovecchio riconsegna la tessera elettorale; Di Nucci dice che il non voto non è l'arma giusta contro la 'casta'. Nessuna frattura interna nel gruppo Rinnovare, semplicemente un diverso modo di pensare. Il consigliere comunale Danilo Di Nucci, dopo l'eclatante riconsegna della tessera elettorale da parte del suo capogruppo, interviene nel dibattito per spiegare la sua decisione di non aderire alla protesta. "La notizia della riconsegna della scheda elettorale da parte dell'avv. Marcovecchio nell'urna de Il Cittadino c'è ha scosso, e non poco, il panorama politico locale. Al di là dei differenti punti di vista il suo è stato, sicuramente, un gesto carico di significato. Da parte mia, tuttavia, mai come adesso è necessario un commento che spieghi il mio personale punto di vista su alcuni concetti. - scrive in una nota il consigliere Di Nucci - Innanzitutto occorre precisare una cosa: non c'è nessuna spaccatura all'interno di Rinnovare, ma una semplice differenza di vedute in merito a tale questione. L'essere un gruppo politico trasparente, all'interno del quale è possibile dialogare e, a volte, avere posizioni differenti (senza per questo entrare in contrasto) non fa altro che rafforzare la nostra azione politica. La questione della raccolta delle schede elettorali è molto delicata: in consiglio comunale ho proposto a tutti i colleghi di riconsegnare la tessera nelle mani del sindaco e rinnovo tale provocazione. Ritengo infatti che l'unica autorità a cui un consigliere comunale debba riconsegnare la propria scheda sia solo e soltanto il primo cittadino. Se tutti i colleghi consiglieri e assessori facessero una cosa del genere, l'eco di tale protesta giungerebbe molto lontano. Di contro, il sindaco potrebbe usare tali schede per rendere più incisiva l'azione politica che, credo, stia portando avanti nelle stanze dei palazzi regionali. Seppur lodevole e degna di nota, non mi sento di condividere alcune posizioni della battaglia sulla sanità che sta portando avanti Il Cittadino c'è. Su tutte, quella frase sul manifesto che recita così: "Non vogliamo essere complici di tutti questi politici o pseudo-politici compromessi, saremo pronti al momento opportuno a tornare alle urne per il cambiamento e se possibile per lo stravolgimento totale di questo sistema!". Noi rinnovisti, alle scorse elezioni comunali, il cambiamento o, addirittura, lo stravolgimento totale di questo sistema l'avevamo proposto senza timori, creando una lista civica con un candidato Sindaco trentenne, supportato da una squadra di volti nuovi e, soprattutto, giovani e motivati. Con una punta di orgoglio ho scelto di candidarmi nelle fila di Rinnovare proprio perché mi sento (oggi più di ieri) un neo-politico in grado di offire tanto alla comunità e di rappresentare al meglio proprio tali propositi. Per quanto mi riguarda, riconsegnare la scheda nelle mani de "Il Cittadino c'è" sarebbe come ammettere la sconfitta proprio su tali questioni e, di conseguenza, verrebbe meno tutto il mio credo politico basato, appunto, sulla voglia di Rinnovare. Qualcuno, probabilmente, mi accuserà di voler rimanere attaccato alla poltrona, alla gestione del potere, alle indennità. Peccato che, in tempi come questi, quando si è consiglieri di minoranza del Comune di Agnone, la poltrona è in realtà una scomoda sedia di legno, il potere non lo si esercita ma lo si guarda esercitare e, per quanto riguarda le indennità, dopo 12 mesi di mandato siamo ancora fermi a ZERO euro. Ammiro la battaglia de Il Cittadino c'è e rispetto la scelta dell'amico Lorenzo, - aggiunge Di Nucci - ma la mia decisione di non riconsegnare la scheda vuole essere una personale testimonianza di lotta per il territorio protesa al futuro, che racchiude al suo interno la volontà di voler perseguire la strada del rinnovamento politico e di non lasciare senza punti di riferimento gli elettori di Rinnovare. Siamo sicuri, infatti, che tutti i nostri 815 elettori condividano la scelta di riconsegnare le schede elettorali? Non credo che tutti i cittadini approvino tali metodi (e io sono tra questi) proprio perchè, secondo me, non è affatto vero che l'unica arma che rimane agli elettori sia il non-voto. Il non-voto è l'arma della rabbia e della protesta, ma, come un boomerang, rischia seriamente di ritorcersi contro chi la usa e di rafforzare tutti coloro contro cui questa arma viene puntata. In realtà esistono altre efficacissime armi, nelle mani degli elettori come, ad esempio, tenersi costantemente aggiornati, monitorare l'attività dei propri rappresentanti, farsi un'idea propria e, al momento giusto, scegliere i referenti politici sulla base delle loro professionalità, della loro intelligenza e del loro spessore culturale e umano, lasciando da parte logiche clientelari e di parentela che tanto hanno penalizzato il nostro amato territorio. Queste, e non altre, credo siano le uniche e più potenti armi in mano a tutti noi. Da oggi in poi dovremmo solo ricordare come si usano".
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