ISERNIA. Succede solo a Palazzo Berta. L’Italia intera è alle prese col crollo di credibilità dei partiti, scesa secondo i sondaggi ai minimi storici. La politica è vista al massimo come il passatempo delle lobbies, come mera spartizione delle poltrone. E, allora, la Provincia di Isernia cosa fa? Trova il tempo per un selvaggio spoil system. Il presidente Luigi Mazzuto ha deciso di non candidarsi. In sua vece, c’è una parente: Maria Cocozza, in quota Pdl. Ora, sappiamo il perché. Con le Comunali alle porte, il numero uno in via Berta ha ben altro a cui pensare. Portare a termine un ulteriore rimpasto di giunta. Sordo alle richieste provenienti da più parti, Mazzuto avrebbe già pronto il piano di ristrutturazione. Eccolo. Si parte con la cacciata di Florindo Di Lucente. L’assessorato al Bilancio troverebbe un nuovo rappresentante, a quanto pare in Roberto Di Pasquale. Il capogruppo del Pdl, più volte, negli ultimi mesi, si è seduto tra gli scranni dell’opposizione. Per rimarcare la propria distanza, apparentemente incolmabile, dall’operato della maggioranza. Un premio, dunque, alla fedeltà , alla coerenza politica ed amministrativa per uno che agognava un posto al sole da tempo immemore. Ma non solo. L’assessore uscente paga il tentato sgambetto alle scorse Regionali. Nel Comune in cui è stato sindaco, Sant’Angelo del Pesco, nonostante la sua appartenenza a Progetto Molise, il nominativo di Raffaele Mauro (Pdl) ha fatto incetta di voti. Quanto basta per ventilare l’ipotesi di tradimento. Nonostante gli encomi ricevuti dal quasi ex assessore, finanche dall’opposizione per il lavoro svolto in tema di bilancio. Ma non è tutto, anzi. La girandola delle designazioni prevede il trasloco di Francesco Del Basso all’Agenzia provinciale di sviluppo ‘Sfide’. E qui, occorre andare con ordine. Al posto di Del Basso, nuovo assessore all’Agricoltura dovrebbe essere Camillo Di Pasquale. Sì, proprio lui. Quello che ha garantito fiumi d’inchiostro per spiegare il suo ‘no’ sdegnato agli assessorati. A lui, i contentini, non sono (forse, non erano?), mai piaciuti. Ma, stavolta, meglio chiudere un occhio: ingoiare la pillola e accettare. Del resto la promessa dirigenza regionale dell’Arsiam tarda ad arrivare. Dunque, giusto accontentarsi di quanto passa il convento. La torta sta per finire. Logico fare man bassa, allora, finanche delle briciole. Con il Pdl che, in cambio, blinderebbe il suo appoggio per la difficile tornata elettorale per il Comune pentro. Dicevamo di Del Basso. L’uomo del Pdl, mattatore unico ai tempi della riuscitissima Fiera nazionale del tartufo bianco, paga forse qualche peccatuccio. Così ritorniamo alle Regionali. Ai vertici del Pdl non sarebbe andato giù il suo appoggio, più o meno confermato, ad Antonio Tedeschi di Progetto Molise. Ma i meriti riconosciutigli nella composizione della ‘vetrina’ tartuficola sono sicuramente superiori a una sbandata elettorale. Di qui, il ‘solo’ trasloco a Sfide, tra l’altro una sorta di assessorato extra giunta. Dal quale verrebbe estromesso Andrea Di Lucente. E qui si apre un ‘giallo’. Il direttore è legato all’agenzia da un contratto di diritto privato che non può essere revocato fino alla scadenza del 2014. In teoria, anche se cadesse l’attuale amministrazione provinciale, Di Lucente rimarrebbe su quella poltrona. Per questo la decisione di Mazzuto appare come una forzatura. Nei confronti di chi, già in passato, aveva sopportato l’estromissione dall’esecutivo. Un provvedimento che aprirebbe scenari, per ora fantapolitici, su un possibile contenzioso. Comunque sia, ecco la compattezza sbandierata dal centrodestra. Ecco il partito coeso, che rema in un’unica direzione. Ma che senso hanno tutte queste novità ? Per molti, quello di fare terra bruciata attorno a Raffaele Mauro, colui che ha osato ribellarsi nel momento più delicato. Dal canto suo, l’ex consigliere regionale non molla. I ‘suoi’ in Provincia sono stati mobilitati da tempo. E hanno ricevuto il diktat di continuare a destabilizzare l’ambiente. Sarà interessante, quasi divertente, vedere come andrà a finire.
* tratto dai Fatti del Nuovo Molise