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"COLDIRETTI, CONTRO LA CRISI SERVE CREARE UNA FILIERA TUTTA ITALIANA"

Lo ha detto durante i lavori dell'assemblea nazionale il presidente regionale del Molise, Amodio De Angelis

redazione
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ROMA - Una grande e concreta speranza per il futuro, questo quanto scaturito dall’assemblea nazionale di Coldiretti tenutasi ieri l'altro al Palalottomatica di Roma alla presenza di 15mila agricoltori giunti da tutta Italia, nonché dai ministri dell’Economia, Giulio Tremonti, delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, del Lavoro, Maurizio Sacconi, oltre che del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e vari presidenti di Regioni. Dinnanzi alla grande platea, festosa ma preoccupata per il futuro dell’intero comparto, il presidente nazionale Sergio Marini ha rilanciato ‘La filiera agricola tutta italiana’, illustrando i risultati ottenuti da questo grande progetto che mira a far tornare gli agricoltori protagonisti della ripresa economica del Paese. “In un momento di grande difficoltà per l’intero comparto agricolo – ha detto il presidente regionale della Coldiretti, Amodio De Angelis, a margine dell’assemblea – il progetto della filiera agricola tutta italiana rappresenta un efficace strumento in mano agli agricoltori. Questo, nato da un’intuizione di Coldiretti, sta consentendo l’apertura in tutta Italia, ed anche nel nostro Molise, di numerosissimi ‘farmer market’ dove si possono acquistare prodotti al 100 % italiani anche a prezzi concorrenziali”. Sposando poi appieno la linea di Marini, De Angelis ha evidenziato che: “La situazione di difficoltà dell’agricoltura italiana non dipende solo dalla crisi generale ma anche dai due ‘furti’ cui sono sottoposte quotidianamente le nostre imprese: il furto di identità che vede immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano. Dall'altra parte vi è poi – ha sottolineato De Angelis - il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori”. “Nonostante i successi del nostro agroalimentare, secondo l'E urostat – gli ha fatto eco il direttore regionale, Angelo Milo - dal 2000 al 2009 i redditi agricoli reali nel nostro Paese sono diminuiti del 36% contro una crescita del 5,3% nell'Unione Europea e solo tra il 2008 e il 2009 Eurostat indica la contrazione in Italia pari al 21% rispetto ad una contrazione media dei redditi agricoli dell'11,6% nell'Unione Europea. Inoltre – ha aggiunto – per ogni euro speso per acquistare prodotti alimentari solo 17 centesimi vanno al produttore agricolo, i restanti 83 vengono assorbiti dalla grande distribuzione e all’industria di trasformazione. Questo stato di cose – ha proseguito Milo – va combattuto trasformando le nostre materie prime agricole in cibo e ciò per aumentare il potere contrattuale della filiera e sfuggire alla morsa delle speculazioni sulle stesse”. Ribadendo, infine, un secco ‘no’ ai cibi Ogm e all’importanza dell’etica e della trasparenza nella produzione come nella vendita, il presidente De Angelis ha lanciato un messaggio alla politica affinché questa “sostenga i progetti che portano lavoro e sviluppo al territorio e non quelli dietro cui si nasconde la volontà di delocalizzare”.
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