Venerdì 28 febbraio alle ore 18 a Casa del Popolo, in via Gioberti
n. 20 a Campobasso, presentazione della raccolta di poesie “_SOGNI DI
UN UOMO_” di SOUMALIA DIAWARA
Le parole, i pensieri, i sogni di un uomo, un prezioso profilo africano
in terra europea. Un libro pieno di forza e rabbia dove si decantano i
pari diritti per tutti con un particolare accento sul popolo Africano.
Parole di denuncia e di risoluzione allo stesso tempo, un riscatto per
un uomo che vive forzatamente lontano dalla terra natia, espresso
attraverso la poesia in una scrittura semplice e spontanea. Sogni di un
uomo è la testimonianza vera di chi è stato strappato dalle proprie
radici per amore del proprio popolo. Ѐ il desiderio di un ritorno
futuro verso la terra d’Africa, nella ricostruzione di una vita in
terre sconosciute.
SOUMAILA DIAWARA è nato nel Febbraio 1988 a Bamako, Mali, dove ha
conseguito la laurea in Scienze Giuridiche con una specializzazione in
Diritto Privato Internazionale. All’età di tre anni, per motivi
familiari, va a vivere con la nonna, attivista del primo movimento
femminista del Mali. Il periodo universitario lo vede impegnato in
politica e parte attiva di movimenti studenteschi a fianco della
società civile. Terminati gli studi, si inserisce definitivamente in
politica entrando nel partito di opposizione Solidarité Africaine pour
la Démocratie et l’Indépendance (SADI) e ricopre l’incarico di
guida del movimento giovanile. In questo periodo viaggia in vari paesi:
Africa, America Latina, Europa e Canada con l’intento e la speranza di
contribuire alla lotta per la liberazione del suo paese
dall’imperialismo occidentale. Diventa responsabile della
comunicazione del suo partito, in collaborazione con la Sinistra Maliana
e con l’Organizzazione della Sinistra Africana (ALNEF). Accusato
ingiustamente, insieme ad altri, di un’aggressione ai danni del
Presidente dell’Assemblea Legislativa, nel 2012 è stato costretto ad
abbandonare il Mali. Molti dei suoi compagni di lotta politica sono
stati condannati a morte, a seguito delle accuse, altri, pochi
sopravvissuti sono stati costretti a fuggire dal paese. Soumaila Diawara
è diventato un rifugiato per forza e per necessità, uno dei tanti
profughi che nelle traversate dentro i barconi della di-speranza,
cercano futuro e sogni da realizzare in terra libera, seguendo le rotte
dell’attuale fenomeno migratorio, partendo dalla Libia e spesso
incontrando la morte in mare. Grazie al salvataggio di una nave della
Marina Militare, giunge in Italia nel 2014 e ottiene la protezione
internazionale come rifugiato politico, tuttora attiva.