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Coronavirus, Occhionero e i coordinatori di Italia Viva Molise: riaprire gli ospedali secondo le esigenze che arrivano dalla cabina di regia dell' emergenza

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Per il Molise questo è il momento cruciale per il contenimento del contagio del Coronavirus. In meno di una settimana siamo passati da zero contagiati al numero provvisorio di 12 tutti concentrati, almeno per ora, nella zona del Bassomolise. Tra questi ci sono anche casi avvenuti tra gli operatori sanitari. 
 
Italia Viva Molise in questo momento di particolare difficoltà pensa alle misure economiche da attuare. Ma non trascura l' emergenza sanitaria. 
 
" Siamo convinti- dichiarano in una nota congiunta l' onorevole Giuseppina Occhionero e i coordinatori provinciali- che qualsiasi azione che si compia o si decida di fare va fatta tenendo conto del ruolo centrale della Protezione Civile Nazionale e della sua componente Regionale distaccata a Campobasso, coordinata dalla responsabile Alberta De Lisio. 
 
Comitati che lavorano per la sanità di Basso e Altomolise, autorità civili e militari, Regione, Asrem e Struttura commissariale devono restare in coordinamento per programmare atti nel futuro immediato e in quello anteriore". 
 
L' onorevole Giuseppina Occhionero è in costante contatto con il ministero e con gli organi deputati alla gestione dell' emergenza. 
 
Insieme ai coordinatori provinciali rilancia l'idea di riaprire gli ospedali di Larino, Venafro e Agnone. 
 
" Lo si può fare - dichiarano- rimanendo sempre in contatto con le esigenze che in questo momento hanno sotto controllo la Protezione Civile Regionale e Nazionale" . 
 
Tenendo conto delle esigenze che verranno fuori con il mutare della diffusione epidemiologica  del virus e con le reali necessità che verranno a crearsi in base al numero dei contagi presenti in Regione. 
 
Riqualificando con corsi appositi medici e infermieri OSS e OSA. 
 
Programmare e riaprire subito  tutti gli ospedali della Regione è  quantomai necessario. Per contenere il virus e anche per pensare a un futuro con al centro la sanità pubblica.
 
" In questo momento- concludono- come ha chiesto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, occorre lavorare con spirito di sacrificio e tenendo la barra dritta garantendo l' unità di intenti con chi gestisce l' emergenza. Così facendo e adottando i comportamenti responsabili richiesti a tutti noi dal decreto del Governo, l' Italia può farcela e sconfiggere il virus con intelligenza e non con l'allarmismo".
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