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Coronavirus, verso la denuncia per procurato allarme per chi ha diffuso audio falsi sul caso di Campobasso: il ruolo dell'informazione è di dare notizie certificate, stop alle fake news

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La politica del dagli all' untore non provoca buoni frutti. Soprattutto in casi di Covid 19 più conosciuto come Coronavirus.
 
La procura di Campobasso ha infatti aperto una indagine per procurato allarme nei confronti di chi ha diffuso un audio, inoltrandolo via WhatsApp da una persona che lasciava intendere di lavorare al Cardarelli dove era ricoverata  una persona affetta da Covid 19. 
 
Sulla base della circostanza veritiera la persona che ha inciso l'audio, aveva detto una serie di circostanze non risultate veritiere. 
 
Il procuratore di Campobasso Nicola D' Angelo, ha delegato il Nas dei Carabinieri. Dalle indagini sono risultate non veritiere le seguenti circostanze: le tardive informazioni all' autorità giudiziaria, la già accertata positività dei familiari, l' intervenuto ricovero della sorella e la frequentazione di cinque locali pubblici. 
 
Del reato di procurato allarme saranno chiamati a rispondere altri eventuali soggetti che hanno provveduto a diffondere la fake news. 
 
Da qui interviene però il ruolo dell'informazione. Non soltanto quella cartacea ma anche quella online. Tenuta in questo particolare momento di sofferenza di una intera popolazione mondiale, a riportare solo notizie certificate dalle fonti ufficiali. 
 
No alle fughe di notizie. No ai si dice e ai si pensa. No alle cose sembrerebbe che. Non serve arrivare dieci minuti prima della comunicazione delle autorità preposte. La caccia al più veloce interviene da quando la fonte ufficiale ha inviato la notizia.
 
Con la paura delle persone non si gioca. È facile ottenere un click con una notizia anche veritiera ma non certificata. 
 
Basta attendere e non procurare panico nelle persone. Un giornalista coscienzioso fa questo. Sia se lavora in una redazione da solo che in una di dieci persone. Per lavorare bene basta pubblicare notizie certificate. E come dice l' hastag che gira sui social #tuttoandrabene.
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