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Agnone ai tempi della crisi: Il ricordo di Tullio Farina della saggezza amministrativa e umana di Michele Carosella

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Non nascondo che la crisi dell’amministrazione comunale di Agnone che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale mi ha colto di sorpresa. Premetto che, non essendo cittadino residente, non scendo nei motivi che hanno portato ad una decisione cosi traumatica sia per correttezza politiche che per il rispetto della verità che non conosco.

Una considerazione generale, che non riguarda solo il Comune di Agnone ma tuti i comuni d’Italia e quindi rivolta “erga omnes” è di obbligo. Quando all’ interno delle maggiorane consiliari si creano divisioni e fratture il ricorso alle urne è quasi sempre la via migliore perché continuare ad amministrare con una maggioranza in crisi si creano solo quelle condizioni di opportunismo di convenienza a restare in sella che non producono il bene della collettività. Una crisi strisciante che porta l’amministrazione comunale ad una situazione di immobilismo e la faccia stare nella palude Stige è la peggiore soluzione che si possa trovare.

Molto meglio la decisione di interrompere il giochetto vizioso che restare attaccati alle poltrone o per questione di convenienza o di pennacchio. Ripeto non voglio giudicare o criticare nessuno dei protagonisti ma la riflessione centrale, che è quella che mi ha spinto a scrivere è solo perché voglio ricordare il compianto ex sindaco, il prof Michele Carosella.

Conoscevo Michele Carosella da tanto tempo, da quando insieme siamo stati militanti del vecchio partito socialista italiano e ricordo perfettamente tutte le sue qualità umane , professionali e politiche. Quando ancora era sindaco di Agnone ricordo che gli scrissi una lettera aperta, che ancora conservo, per invitarlo a risolvere un problema fatto presente da alcune famiglie di Trivento circa il ripristino della linea automobilistica che trasportava gli alunni di Trivento all’Istituto alberghiero di Agnone.

Dopo poco tempo il problema era stato risolto perché non solo si era mosso come sindaco ma anche come ex professore sempre attento ai problemi scolatici. Certo non dovrà essere bello per Michele vedere dal regno dei giusti che l’Amministrazione che lo aveva disarcionato dalla carica e che aveva interrotto il suo nuovo sogno non completasse il percorso amministrativo per il quale si era proposto

Credo che Michele abbia lasciato questo mondo , anche in punta di piedi, un po’ amareggiato per quanto accaduto , perché pur avendo lavorato tanto e bene non ha raccolto i frutti sperati Oggi però ha ottenuto la sua rivincita anche se per lui rivincita non è perché non era l’uomo del risentimento, delle vendette, delle ritorsioni , ma del dialogo e del confronto Sono sicuro che nel vedere quanto accaduto gli saranno ritornati alla mente gli ultimi due versi della famosa poesia “ A livella “ di Totò “ Sti ppagliacciate e fanno e vive, nuje simme serie, appartenemmo a morte” Non mi dite male, ma scuso per l’intrusione, ma questo ricordo a Michele Carosella glielo dovevo

Tullio Farina ex sindaco Trivento

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