Tre donne agnonesi neofite della politica, alla loro prima esperienza come consigliere comunali, hanno disarcionato il re che sembrava agli inizi della legislatura ben saldo sul trono.Linda Marcovecchio gentile ma determinata signora, professionista geologa e insegnante con deleghe importanti nonchè vice sindaca, Annalisa Melloni iimprenditrice con ben 11 deleghe tra cui il bilancio e una giovane ragazza, Annalisa Cellilli, consigliera sono le tre donne della ex maggioranza del sindaco Lorenzo Marcovecchio che ne hanno in maniera irreversibile determinato la caduta.
L'operazione condotta con le minoranze è perfettamente riuscita con sette dimissioni dal consiglio comunale.In una recente intervista post caduta, l'ex sindaco Marcovecchio ad una domanda se avesse dei pentimenti o ripensamenti circa il suo operato ha affermato in tutta tranquillità " Se potessi non darei più indicazioni sulla doppia preferenza" dichiarazione che mostra tutto il suo rancore verso le tre consigliere che senza pietà , ma probabilmente con qualche sofferenza, come le donne sono abituate a fare, hanno staccato la spina ad una maggioranza asfittica alla quale l'ex sindaco non aveva conferito nemmeno le deleghe dopo il rimpasto avvenuto a seguito delle dimissioni di Linda Marcovecchio e Annalisa Melloni, confluite in un gruppo misto
Ma la rispota dell'ex sindaco non dimostra solo il suo rancore ma probabilmente la sua convinzione che dire donna e' dire danno. Le tre consigliere sono arrivate alla decisione di defenestrare il sindaco ognuna per la sua strada, ma alla fine hanno trovato una convergenza di intenti. Tutte e tre hanno non condiviso per ben tre anni e mezzo metodi e merito di quello che rimaneva della giunta Marcovecchio
Dapprima frizioni poi vere spaccature su scelte politiche importanti che ricadevano sull'intero territorio altomolisano, come il progetto sulle biomasse nochè relazionali. Annalisa Cellili, l'ultima in ordine di tempo ad aver dimostrato il suo dissenso alla giunta Marcovecchio, in qualche sua dichiarazione ha affermato di aver sofferto per la sua quasi invisibilità e scarsa considerazione all'interno del gruppo di maggioranza,
L'unica responsabilità che trova scarsa giustificazione nella scelta delle tre ex consigliere è quella di non aver avuto sufficiente coraggio di staccare la spina prima e non dopo tre anni e mezzo a quasi fine legislatura. Ma si sa , le donne hanno ancora nella società italiana un livello di sopportazione troppo alto. Sopportano umiliazioni, ingiurie, discriminazioni, violenze fisiche e psicologiche e trattamenti di disparità di genere. Ma fortunatamente come nella vita privata anche in politica alla fine la determinazione e il coraggio emerge.Tre donne, forse sottovalutate, hanno dato scacco al re.