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TESSILE: LA STILCOOP MODA CHIUDE, LE ISTITUZIONI NON MUOVONO UN DITO

L'azienda dava lavoro a 33 operai. In 26 anni di storia ha prodotto marchi importanti quali Pop '84, Invicta e Trussardi

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AGNONE. Un colpo al cuore all’economia locale tra l’indifferenza generale delle Istituzioni che non hanno proferito parola e cosa ancor più grave non hanno mosso un solo dito per evitare il tracollo. La Stilcoop moda Srl, la storica azienda tessile agnonese, chiude i battenti per mancanza di commesse. In mezzo una strada finiscono 33 operai e le loro famiglie. In via ufficiale il verbale dell’assemblea ordinaria del 30 maggio scorso parla di sospensione delle attività fino al 31 dicembre 2012, ma in realtà tutti sanno che dopo quella data la cooperativa sarà messa in liquidazione. Lo confermano le maestranze.
Nata nel 1986 grazie all’intuizione di un manager del posto, la Stilcoop moda di Agnone nell’arco degli anni ha prodotto capi per marchi importanti tra i quali Pop ’84, Invicta e Trussardi. Il picco dell’occupazione a cavallo degli anni ’90-‘00, quando allo storico laboratorio in via Pietro Micca fu affiancata la stireria. Anni felici dove si contavano circa cinquanta occupati. Commesse a go-go con picchi di produzione che hanno raggiunto anche gli 80mila capi a stagione e naturalmente bilanci in attivo. Poi la pesante crisi del comprato tessile, la delocalizzazione delle lavorazioni nei paesi dell’Est Europa e Nord Africa, grazie a costi di manodopera più bassi, hanno contribuito a invertire drasticamente tendenza.
 Così nel nuovo stabilimento, sorto  zona artigianale Giovanni Paolo II, sono arrivate sempre meno commesse fino al blocco totale delle lavorazioni. Di conseguenza la drammatica decisione di chiudere baracca e burattini.  L’ultimo bilancio annuale parla in rosso e a quanto pare la volontà dei soci della cooperativa sarebbe quella di mettere in vendita la struttura e i macchinari. Obiettivo: sanare il deficit e ricavare uno straccio di tfr che oggi appare un lontanissimo miraggio.

 

Scoraggiato il presidente onorario della cooperativa Vincenzo Pannunzio che raggiunto telefonicamente da altomolise.net ha ammesso: “Salvo miracoli andiamo verso la chiusura definitiva. Quello che fa specie è il silenzio assordante da parte delle Istituzioni. Interpellate più volte sia a livello comunale, che regionale, non hanno mai fatto seguire azioni concrete o meglio la volontà di sedersi intorno ad un tavolo e ragionare sul futuro.  Al contrario l’impressione, ma forse sarebbe il caso di dire l'amara realtà, è stata quella di un menefreghismo generale come se la vicenda riguardasse solo ed esclusivamente i lavoratori e non l’intero comprato economico locale, oggi sempre più povero”. Amen. 

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