“Non è possibile più continuare a militare nella Lega perché in Molise sto assistendo a un gioco che va contro i molisani e non tiene conto di quanti si sono impegnati personalmente a favore del movimento”. A scriverlo è Domenico Ciccarella primo dei non eletti della lista della Lega alle elezioni regionali dell’aprile 2018 che ha deciso di lasciare il movimento salviniano anche alla luce degli ultimi eventi e alle dichiarazioni, ultime, del leader Matteo Salvini. “Sono stato candidato nella lista regionale della Lega – sottolinea Domenico Ciccarella – ottenendo 866 preferenze e risultando il primo dei non eletti. Mi ero candidato con la Lega con la speranza che un movimento nuovo, pieno di energie potesse assicurare un cambio di passo alla nostra terra. Al contrario, all’atto della nomina della Giunta regionale, senza mai che se ne fosse discusso, mi sono trovato il coordinatore regionale, Luigi Mazzuto nominato assessore esterno al Lavoro. Senza che si fosse candidato, senza avere portato voti contrariamente a me e a tanti altri. Nonostante pressioni e proteste nessun segnale di cambiamento. Né da Salvini né da Toma né da Mazzuto stesso. Poi, il mese passato, il presidente Toma toglie dalla Giunta, Luigi Mazzuto. Quindi, al suo posto, si fa il nome di un altro esterno vicino alla Lega. Ancora l’altra sera, raccolgo le dichiarazioni di Matteo Salvini in televisione che parla della situazione del Molise e punta l’indice sull’ex coordinatore regionale, Mazzuto e su Toma. Una girandola di situazioni che portano solo a sollevare un vespaio di bugie da parte di tutti. Nonostante mi sia battuto, chiesto e portato voti a Salvini e a Toma. Oggi, però, dinanzi alle loro dichiarazioni mi sembrano tanti caproni impazziti assetati di potere e null’altro. Dinanzi a tutto questo, perciò, ho deciso di non restare più nella Lega movimento che non rispecchia più quanto da me pensato all’atto della candidatura. Ciò, però, per un giovane come me non significa mollare tutto perché faremo di tutto per riprenderci il Molise”.
Trivento, 5 giugno 2020
Domenico Ciccarella