CASTEL SAN VINCENZO - Un Pd forte e radicato sul territorio del Molise. E' questa la sintesi del pensiero di Candido Paglione, del quale riportiamo, di seguito, i passi salienti dell'intervento tenuto nel corso della festa del Pd a Castel San Vincenzo.
"La fase di costruzione del PD è stata complessa e difficile. Oggi, possiamo dire di essere arrivati a un buon punto, anche se resta ancora molto da fare per delineare in modo chiaro la fisionomia del nuovo soggetto politico.
Su una cosa, tuttavia, non si può non essere tutti d’accordo: il ruolo centrale del Partito Democratico – in Italia e nel Molise- attorno al quale costruire una solida e credibile alternativa al centro destra.
Un Partito Democratico radicato nel territorio, dal mio punto di vista, non dipende dal numero dei circoli e dalla quantità di iscritti che riesce ad attrarre, che pure sono importanti.
Dipende, invece, da come i dirigenti e gli eletti del PD riescono a condividere la vita e anche la quotidianità del popolo che li segue.
Se quella condivisione non c’è, allora il contenitore rischia di essere una scatola vuota e, conseguentemente, il gruppo dirigente si ritrova a galleggiare nel vuoto.
La sfida del PD sta tutta qui, nel riuscire a suscitare un interesse vero e a dimostrare di essere punto di riferimento per tutta quella parte del paese che non si rassegna al berlusconismo.
E non è questione di età , di giovani o vecchi, di donne o di uomini. E’ solo questione di creare una comunità e di viverla come tale.
Io che vengo dai Ds, e prima ancora dal PCI, custodisco gelosamente quella storia, senza la quale oggi non saremmo qui.
In quella storia, infatti, la dirigenza dei partiti di allora era fatta di intellettuali che vivevano in modo semplice e in mezzo alla gente comune. Per questo, nella declinazione moderna di questo nuovo soggetto politico siamo tutti impegnati a creare, con le nostre specificità identitarie e nel rispetto di tutti, una comunità vera che sappia suscitare ancora entusiasmo e nuova militanza.
Solo così, con questa rinnovata consapevolezza, possiamo parlare di partito e non di contenitore vuoto e lasciarci alle spalle l’idea, brutta, di un partito di generali senza soldati.
Il PD ha oggi un compito di grande responsabilità , quello di lasciare aperta la speranza, anche in un momento particolarmente difficile come quello attuale, dove la gente chiede più attenzione ai problemi veri ed è poco interessata alle nostre questioni interne.
Per questo, ai giovani dirigenti del Partito Democratico mi permetto di ricordare che Enea fondò Roma portando il padre Anchise sulle spalle. Un grande gesto, da parte di Enea, che significava soprattutto rispetto per tutto ciò che era venuto prima di lui.
I giovani – è questo l’insegnamento - hanno il compito di ritrovare la politica partendo dall’etica. Con parole semplici e con la certezza di aver avuto buoni padri.
D’altra parte, senza quei padri che hanno rappresentato, anche da posizioni diverse, storie importanti per la vita democratica del nostro paese oggi non ci sarebbe nemmeno il Partito Democratico.
Sono convinto che il PD ce la può fare, anche in Molise".