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Taglio delle Province: Isernia è spacciata

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(Adnkronos) - Il restayling a cui il governo starebbe lavorando
porterebbe a una riduzione di oltre la meta' degli enti attualmente
esistenti riducendoli sulla base di tre criteri: oltre 350 mila
abitanti, almeno 3 mila metri quadrati di estensione, e almeno 50
amministrazioni comunali sul territorio. In tal caso si salverebbero
dall'accorpamento i capoluoghi di regione e le province in grado di
soddisfare due criteri su tre.

      Secondo questa ipotesi verrebbero tagliate 4 Province in
Piemonte (ossia Asti, Biella, Verbania Cusio Ossola, Vercelli), due in
Lombardia (Lecco e Lodi), una in Veneto (Rovigo), 2 in Friuli Venezia
Giulia (Gorizia e Pordenone), 3 in Liguria (Imperia, Savona e La
Spezia), 7 in Emilia Romagna (Ferrara, Modena, Piacenza, Ravenna,
Reggio Emilia, Rimini, Forli' Cesena). Ancora, sempre secondo questa
ipotesi, in Toscana risponderebbe ai criteri solo la Provincia di
Firenze, in Umbria solo quella di Perugia, nelle Marche solo quelle di
Ancona, Pesaro e Urbino.Rischierebbero l'accorpamento, nel Lazio le

province di Latina e Rieti, in Abruzzo quelle di Pescara e Teramo, in
Molise quella di Isernia, in Campania quella di Benevento, in
Basilicata quella di Matera. Inoltre in Puglia, se venissero presi in
considerazione questi criteri, rischierebbero l'accorpamento Barletta,
Andria, Trani, Brindisi e Taranto, mentre in Calabria riguarderebbe le
Province di Crotone e Vibo Valentia, in Sicilia quelle di
Caltanissetta, Ragusa e Trapani, e in Sardegna quelle di Carbonia
Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e Olbia Tempio.

      In sintesi, se il piano di accorpamento venisse confermato,
sulle 107 Province esistenti 51 dovrebbero essere accorpate mentre le
altre 56 rispetterebbero i criteri previsti.

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