AGNONE. Con una lettera aperta indirizzata ai vertici dell'Asrem, all'assessore alla Sanità , al vice presidente del Consiglio regionale, al sindaco di Agnone e ai vari comitati, il repsonsabile della pastorale sanitaria della diocesi di Trivento, don Francesco Martino torna a denunciare le pesantisime carenze di personale medico e infermieristico che si registrano da tempo all'interno dell'ospedale Caracciolo di Agnone. Il documento evidenzia l'indisponibilità di garantire l'ordinaria emergenza - urgenza, circostanza gravissima che potrebbe portare la struttura alla chiusura definitiva, malgrado le rassicurazioni giunte in questi giorni dal ministro della Sanità Balduzzi.
Ecco il documento ufficiale:
Egregie SS. LL.,
a questo Ufficio è giunta notizia di lettera del Direttore U.O.C. di Laboratorio Analisi alla Direzione Sanitaria dello Stabilimento Ospedaliero S.Francesco Caracciolo , Dott. Cuzzone, in cui si disponeva che, non essendoci personale medico/biologo in servizio presso il Laboratorio Analisi di Agnone (IS), ad eccezione del Dott. Meo, essendosi infortunata la Dott.ssa Anniballe, dal giorno 10 (o 11) luglio non vi era pronta disponibilità notturna per detto reparto, e di conseguenza il materiale biologico raccolto con i prelievi in queste ore dovrà essere portato presso il Laboratorio
Analisi di Isernia. Alle SS. LL. è ben comprensibile la drammaticità di questa situazione: infatti, a parte il fatto che qualora a distanza di appena 30 minuti dovesse essere necessario portare prelievi ad Isernia non c'è disponibilità di autisti, si crea una estrema situazione di pericolosità per il Punto di Primo Soccorso Ospedaliero e per il medico di 2uardia in servizio, in quanto, qualora fosse necessario per un sospetto infarto, ad esempio, il monitoraggio rapido degli enzimi cardiaci, ciò sarebbe impossibile, come per tutte le forme minime di accertamento. Pur risolvendo il problema dando ordine alla centrale STET -118 di non portare ad Agnone i codici rossi e gialli in questi giorni, rimane l'incognita di chi dovesse arrivarvi con le proprie gambe; inoltre, per la Guardia Medica interna, si creerebbe una situazione di altissima pericolosità perché non si potrebbero fronteggiare le possibili emergenze interne interessanti i ricoverati. Soluzione unica, in questo caso, sarebbe quella di chiudere il presidio ospedaliero e dimettere o trasferire tutti i ricoverati, cosa dannosissima non solo per la struttura, ma per l'immagine dell'ASREM della Regione Molise, del SSR e passibile di denuncia di interruzione di pubblico servizio e omissione di soccorso, in barba a tutti i documenti di Rete di Emergenza/Urgenza e Atto Aziendale ASREM fin
qui approvati. Il sottoscritto ha interpellato il Dott. Renato Meo, che sarebbe disponibile a sobbarcarsi l'emergenza, ma chiederebbe semplicemente un "reperibile in seconda di altra struttura" o "un disponibile alla sostituzione temporanea", in caso di impedimento, malattia o incidente. Sembrerebbe che il Dott. Cuzzone non sia riuscito nell'impresa. Tale situazione, però, è drammatica, vista la cessazione dal servizio il giorno 30 luglio 2012 della Dott.ssa Barone, a cui non può essere rinnovato l'incarico, per cui è urgentissimo provvedere, magari facendo scorrere la graduatoria relativa.
Inoltre, questo Ufficio, vuole rappresentare alle SS.LL. le altre criticità :
• In primis,quelle degli anestesisti, che sono solo 2 oltre il primario, al limite dell'esaurimento, che potevano essere risolte già da tempo, visto che l'avviso pubblico di settore è scaduto dal 30 aprile 2012 e la relativa graduatoria è pronta dal 22-23 giugno 2012: vi è il rischio di rimanere senza pronta disponibilità anestesiologica dopo il 16 luglio, anche in questo caso peggiorando la situazione dello stabilimento, impedendo l'emergenza/urgenza e dovendo chiudere l'attività di ricovero ordinario.
• Quella cronica della Radiologia, per cui già dal 16 del mese non vi è più pronta disponibilità notturna, con grave danno all'emergenza/urgenza, che si potrebbe risolvere in "estrema ratio" attraverso almeno una consulenza aggiuntiva, più volte segnalata.
• La difficoltà della Medicina Interna, con soli 3 medici più il primario : non sarebbe peregrino accelerare l'iter di pubblicazione della graduatoria relativa.
• La Ginecologia va avanti con un solo medico, e quindi con produttività ridottissima, per volontà del primario che si serve di questi quattro posti letto solo per avere un bacino di utenza per il personale per risolvere le problematiche della U.O. corrispondente di Isernia. Su tale punto, invito la ASREM a promuovere una ispezione formale presso tale U.O.C. perché non si riesce a capire come mai, con tantissimo e sovrabbondante personale sulla carta produca molto poco e non si riesca ad organizzare i turni. In tempi di "spending rewiew" è un intervento doveroso e necessario, come va seriamente valutata l'idea di accorpare tali posti dello Stabilimento S.Francesco Caracciolo alla chirurgia costituendo un'area chirurgica o sopprimerli.
• La Dialisi da tempo immemorabile va avanti con un solo medico e non può accogliere almeno 12 pazienti esterni vacanzieri, che fanno bilancio per 1'ASREM. (.relo che da parte delle SS.LL. ci sia interesse, visti gli atti ufficiali, di garantire a tutta i cittadini dell'Alto Molise e della Regione tutta l'assistenza sanitaria e i LEA stabiliti per legge, come anche è urgente questo "benedetto" accordo di confine con la Regione Abruzzo, che sarebbe dovuto essere pronto da tempo e il cui ritardo penalizza ulteriormente. Allora, se così è veramente, è eticamente giusto e necessario evitare che le situazioni precipitino, e si prendano i provvedimenti urgenti che garantiscano il funzionamento di tutte le strutture, non solo di quelle centrali: è il primo passo per attirare mobilità attiva, recuperare la passiva, e allontanare il rischio di chiusura delle stesse.
Voglio ricordare a tutti le parole del ministro Balduzzi, dal sottoscritto personalmente incontrato in Convegno CEI del 18-20 giugno a Roma, e con il quale si è lavorato in quei giorni in un gruppo fl tudio coordinato dal prof. Amerigo Cicchetti, che ha elaborato le proposte CEI da presentare al
qoverno per la razionalizzazione della spesa pubblica, in modo da non toccare i piccoli ospedali:
ho solo fatto capire che non è il modo migliore di razionalizzare la rete ospedaliera chiudere gli ospedali sotto i 120 posti letto da Roma con un taglio lineare ... Non è vero che sotto questo aumero gli ospedali siano pericolosi oltre che costosi, perché ci sono anche piccoli ospedali monospecialistici
che svolgono una funzione importate, altri che garantiscono il servizio in zone disagiate di montagna. Ci sono centri di medicina interna, per le cure oncologiche o l'assistenza geriatrica che hanno ragione di esistere se operano in rete con il territorio. I tagli con l'accetta non servono. ...nel decreto c'è una clausola di salvaguardia dove si dice che le regioni devono avviare una verifica sugli standard di qualità ed efficienza e poi chiudere chi non vi rientra. Se le regioni non provvedono, scatteranno i poteri sostitutivi"
So che siete tutti impegnati per il mantenimento degli stabilimenti ospedalieri di Agnone, Larino e Venafro: ed allora, dopo la riprogrammazione, accettata di buon grado e discussa collegialmente (almeno qui da noi con un documento propositivo, che prego la ASREM di non prendere sotto gamba e liquidare superficialmente come "ridicolo", come i "rumors" riferiscono), credo che sia interesse della Regione Mouse e dell'ASREM, in questo momento di emergenza, dare alle strutture il personale e la strumentazione tecnica necessaria, oltre che la tranquillità per poter raggiungere gli standard minimi di qualità e di efficienza, oltre che di produttività . E' responsabilità comune di Regione, Comitati, Amministrazioni comunali, Direzione Aziendale, Associazioni e Personale (medici ed infermieri in primis) centrare insieme per il bene comune del Molise questo obiettivo.
Prego tutti di uno scatto di orgoglio, di responsabilità , di impegno: perché gestire così l'amministrazione routinaria dell'ASREM non è più possibile, ed è necessario agire perché ci salviamo tutti. E dico tutti, smettendola, per favore, con i luoghi comuni: "tanto siete già chiusi", a cui andrebbe risposto "così siamo tutti chiusi"!