Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Trivento, abbattimento immobile, Farina precisa: mai avrei votato per acquistare un fabbricato da demolire

Condividi su:

A seguito dell'articolo a firma dell'ex sindaco di Trivento Tullio Farina sull'acquisto dell'immobile di Via B. Mastroiaco, sono sorte delle contestazioni su fatti che l' ex sindaco affermava. La contestazione e' relativa ad una delibera del consiglio comunale risalente all'anno 2018,( vedi foto copia delibera) "in cui Farina da componente dell'opposizione definiva l'immobile in questione " rudere fatiscente".

La domanda posta è la seguente:"Come mai oggi improvvisamente è divenuto di interesse storico?" A tale contestazione il prof Tullio Farina risponde.

Di seguito:
 

"Precisazioni sull’acquisto dell’immobile di via B. Mastroiacovo, censito al NCEU foglio 62 p.lla 132

Ho riletto con molta attenzione le due delibere consiliari n 5 del 20 del 2015 e n. 48 del 2018 con le quali il consiglio comunale ha deliberato l’acquisto dell’immobile, ex ospedaletto, con la relativa area di pertinenza e come ben ricordavo la decisione di tale provvedimento dipendeva dalla necessità di acquistare lo spazio verde per evitare non solo che privati cittadini potessero impossessarsene ma anche per poter operare possibili rettifiche stradali su tale area verde, utili per la collettività.

In nessuna delle due delibere si parla o si intravede la possibilità un abbattimento dell’immobile esistente, altrimenti mai avrei votato a favore di tale acquisto con la prospettiva di spendere oltre 3 con un progetto di 50.000,00 euro per un immobile da abbattere con un progeto di 50.000,00 euro. Chi avrebbe potuto ma immaginare che si valutasse l’acquisto e si acquistasse successivamente un immobile per buttarlo giù, mascherando l’intenzione con la assoluta necessità ed indispensabilità di entrare in possesso dell’aera esterna.

Se la prospettiva degli amministratori in carica era quella di abbattere l’immobile dovevano indicarla chiaramente e prima di procedere all’acquisto dovevano far eseguire ai proprietari i dettami nell’ordinanza che aveva reso inagibile l’edificio dal novembre 2002 a seguito del sisma. In virtù di questo obbligo di legge, non adempiuto, forse avrebbero potuto ottenere anche migliori condizioni di vendita, se non addirittura il regalo stesso dell’immobile. Invece così non è stato; le motivazioni erano precise e relative per il solo intervento sull’area esterna, tanto da farmi esprimere, come già detto, un voto favorevole, che mai avrei dato sapendo dell’abbattimento di un bene che si acquistava per oltre 30 .000,00 euro.

Un privato si sarebbe mai fatto valutare un immobile, tenendo presente il prezzo di mercato, sapendo poi di doverlo abbattere? Pertanto come è bello fare spesa con i soldi pubblici derivanti dall’avanzo di amministrazione a seguito di dissesto finanziario. Invito tutti i cittadini a prendere visione e a fare una lettura attenta delle due delibere consiliari citate. Addirittura nella delibera consiliare n. 48/2018 c’è una mia dichiarazione di voto che suggerisce un immediato intervento sull’immobile per il suo ripristino non fosse altro per il decoro urbano, essendo al centro del paese. Quell’immobile fino al mese di ottobre era stata sede perfettamente agibile della Polizia urbana, ma reso inagibile da un’ordinanza dovuta al sisma non è stato mai transennato e puntellato e fino a poco tempo fa è stato utilizzato come magazzino comunale dove frequentemente si recavano gli operai comunali.

Non solo, ma sotto la tettoia di ingresso sostavano i cittadini per Evidentemente i danni sismici non erano stati tanti disastrosi da giustificare una inagibilità totale dell’immobile Dal 1960 la sede è sempre stata posseduta dal Comune che ne ha tenuto le chiavi senza pagare il fitto tant’è che si sarebbe potuto intraprendere, ove possibile, anche una procedura di possesso per usucapione. Solo dopo la dichiarata inagibilità di quell’immobile si è saputo chi fosse il vero proprietario per la notifica della relativa ordinanza di inagibilità e i vigili urbani si sono trasferiti in un immobile privato per oltre due lustri con spese di fitto da capogiro, pagati con la gestione sisma, tanto da poter con la somma spesa pei i fitti mensili ristrutturare interamente l’immobile abbandonato.

Diciamo pure che l’immobile in questione ha avuto un iter travagliato e un utilizzo promiscuo, ma certamente la fine è ingloriosa e dispendiosa, tanto da costare sia per venirne in possesso che per toglierlo di mezzo. Spiace che gli organi di controllo contabili molte volte sono “in tutt’ altre faccende affaccendati e in questa roba morti e sotterrati” Spero almeno che durante l’improvvida demolizione vengano salvate tutte quelle pietre sapientemente lavorate dai maestri scalpellini dell’epoca che in quell’occasione fecero scuola a tanti giovani apprendisti."

Tullio farina ex sindaco di Trivento

Condividi su:

Seguici su Facebook