Ad Agnone è sempre stato dato l’appellativo di città d’arte. In passato questa apposizione era dovuta alla presenza di numerosi artigiani che con le loro mani creavano manufatti di valore inestimabile.
Oggi la situazione appare diversa ma rimane comunque degna di nota. Attualmente infatti gli artigiani non proliferano come prima ma costantemente abbiamo la fortuna di assistere alla nascita di nuove figure simili agli artisti del passato.
Di qualche mese fa la notizia, apparsa su questa stessa testata, dell’Agnonese Annarita Colacelli che ha dato vita ad un vero e proprio business di collane e gioielli; oggi invece portiamo alla mercé dei nostri lettori le creazioni di Giuseppina Giaccio che si sta improvvisano designer di peluche fatti con materiali riciclati quali lana e le imbottiture dei piumini invernali.
Giuseppina parlaci un po’ di questa tua attività; come hai cominciato?
“Lavoro nella struttura di Secolare e per arredare e animare le camere degli ospiti pensai di creare dei pupazzetti. Quello fu l’inizio. Da un giornale appresi le tecniche base e poi mi scoprii sempre più rilassata mentre mi dedicavo a questo mio hobby. La cosa che mi appassiona maggiormente è personalizzarli: prendo ispirazione dal destinatario del peluche e, se non lo conosco, mi faccio dare delle foto oppure lascio che me lo descrivano. In poche parole il fantoccio diventa una parodia di colui (o colei) al quale è destinato. Sebbene mi farebbe piacere rendere questo mio passatempo un vero e proprio lavoro, attualmente il mio è solo un hobby. In tutto avrò cucito circa 30 peluche ma ognuno è reso diverso da i particolari che differiscono l’uno dall’altro: accessori, indumenti ecc. Ho lavorato a macchina creando contadini, pizzaioli, boscaioli quasi come se cucendo avessi creato delle figure a sé stanti, con una storia tutta loro. Un’unicità che dista moltissimo dai pupazzi fabbricati dai grandi marchi e commercializzati.”