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Incidenti stradali Molise, i dati Istat 2019

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Nel 2019 si sono verificati in Molise 555 incidenti stradali che hanno causato la morte di 28 persone e il ferimento di altre 913. Rispetto al 2018, aumentano il numero degli incidenti (+77), dei feriti (+182) e delle vittime della strada (+13), in netta contrapposizione alla tendenza nazionale che presenta diminuzioni seppur modeste per tutti i suddetti aggregati (Prospetto 1).

 

Il rischio di incidente stradale

Tra il 2018 e il 2019 l’indice di lesività aumenta da 152,9 feriti ogni 100 incidenti a 164,5; l’indice di mortalità aumenta da 3,1 a 5,0 decessi ogni 100 incidenti e quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) da 2,0 a 3,0. L’incidentalità rimane alta lungo la costa, nei comuni capoluogo di provincia e lungo la Strada Statale 87 Sannitica, la SS17 dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico e la SS85 Venafrana (Figura 2). La pericolosità resta alta lungo la Strada Statale 6 Casilina e la Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno.

 

Nel 2019 il maggior numero di incidenti (300, il 54,1% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 4 morti (14,3% del totale) e 426 feriti (46,7%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano del 14,1% in ambito urbano e del 22,6% sulle strade extraurbane mentre diminuiscono del 31,3% sulle autostrade. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (9,8 decessi ogni 100 incidenti).

Sulle strade urbane il 47,3% dei sinistri  avviene lungo un rettilineo. Sulle quelle extraurbane la percentuale sale al 52,6%. In ambito urbano gli incidenti che avvengono in corrispondenza degli incroci rappresentano il 24,3% del  totale,  seguono quelli che si verificano in curva (9,3%) e nei pressi di una intersezione (7,7%). Lungo le strade extraurbane il 27,1% degli incidenti si verifica in curva, il 6,3% nei pressi di una intersezione (Figura 4 e Cartogrammi in allegato)

I mesi e le ore più a rischio

La concentrazione degli incidenti è maggiore nel periodo estivo e autunnale. Tra giugno e novembre si contano 331 incidenti (il 59,6% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subito lesioni 560 persone (61,3%) e 15 sono decedute (53,6%) (Figura 5). Quasi il 78% degli incidenti ha luogo tra le otto e le venti ma l’indice di mortalità raggiunge il valore più elevato nella fascia oraria tra le ventidue e le ventitré (25 morti ogni 100 incidenti), valore di molto superiore alla media giornaliera (5,0) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 35,8% degli incidenti notturni, il 14,3% delle vittime e il 45,1% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 8,6 decessi ogni 100 incidenti.

Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche

In Molise il 35,7% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 49,4% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 50,6% del totale regionale.

Nel totale dei Centri il numero delle vittime è aumentato di 10 unità rispetto al 2018. Nelle Aree Interne le vittime aumentano di tre unità.

Gli indicatori statistici di mortalità e gravità evidenziano una situazione più critica nelle Aree interne, dove nel 2019 si registrano valori (rispettivamente 5,7 e 3,2) superiori alla media regionale (5,0 e 3,0). Rispetto al 2018 gli indicatori statistici di mortalità e gravità (rispettivamente 4,4 e 2,7) nel totale dei Centri sono notevolmente aumentati. In particolare, nelle aree di Cintura gli indici di mortalità e gravità raggiungono quota 7,9 e 4,1.

 

In Molise si contano 3 comuni che, essendo centri di offerta di servizi, sono classificati come Polo (Campobasso, Isernia e Venafro), dove risiede circa il 27,0% della popolazione. Nelle aree di Cintura ricadono 24 comuni (il 12,9% della popolazione regionale). Nelle Aree interne (comuni classificati come Intermedio, Periferico o Ultra periferico) ricadono 109 comuni (il 60,1% dei residenti nella regione).

 

 

 

 

 

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