E' il segretario della Cisal Molise, Antonio Martone che annuncia l'avvio del procedimento giudiziale nei confronti di Unilever Italia Manufacturing srl per comportamento antisindacale, denunciando la violazione dell’artico 28 della legge 300, meglio conosciuta come Statuto dei Lavoratori che fa riferimento, a “quei comportamenti diretti ad impedire o limitare l’esercizio dell’attività sindacale nonché del diritto di sciopero”. In una nota ne spiega le motivazioni relative al contesto a "quanto pare Unilever, con metodi che vorremmo definire “carbonari” e di certo senza far ricorso a convocazioni ufficiali (qualcuno ha visto la convocazione in bacheca?) e ordini del giorno, ha chiamato a sé una parte del sindacato e Federchimica, “dimenticando” le RSU e la CISAL Molise." afferma.
Di seguito la Nota di Martone:
Per nulla sorpresi, ma piuttosto rammaricati per l’ennesimo atto perpetrato dall’azienda in spregio dei più elementari diritti sindacali e di rappresentanza democratica, condividiamo attraverso questo comunicato quanto appreso direttamente dai lavoratori: a quanto pare Unilever, con metodi che vorremmo definire “carbonari” e di certo senza far ricorso a convocazioni ufficiali (qualcuno ha visto la convocazione in bacheca?) e ordini del giorno, ha chiamato a sé una parte del sindacato e Federchimica, “dimenticando” le RSU e la CISAL Molise.
Sarà un caso, ma il periodo autunnale porta convinzioni nei responsabili Unilever che le regole delle relazioni industriali possano reggersi “come sui rami le foglie d’autunno”. Infatti nell’autunno dell’anno 2019 ci fu l’accordo sull’industria 4.0 in un incontro che escludeva Pozzilli, la sua RSU e l’Organizzazione Sindacale Cisal. In questi giorni il copione si ripete: a distanza di un anno Unilever, in merito alla vertenza sulla chiusura dello stabilimento di Pozzilli, convoca in segreto una riunione e si permette di tenere fuori la RSU legittimamente eletta dai lavoratori e – guarda caso - l’Organizzazione Sindacale Cisal.
È davvero avvilente assistere a questo teatrino che svilisce ancora una volta il ruolo delle RSU e dei lavoratori. Ma Unilever deve farsene una ragione: le regole sulla rappresentatività sono chiare e non si improvvisano, sono i lavoratori a decidere da chi farsi rappresentare! Se l’azienda con questa manovra di basso rango pensa di fiaccare la nostra resistenza, si sbaglia. Di fatto non fa altro che Segreteria Regionale FIALC - CISAL MOLISE MOLISE rinforzare la nostra determinazione.
Non lasciaremo impunita la violazione delle regole e soprattutto non accetteremo in silenzio il perpetuarsi dell’ennesimo tentativo da parte dell’azienda di sfuggire alle domande scomode sul futuro della fabbrica che ancora oggi – dopo 12 mesi di evasività - attendono una risposta. Questa infatti sembra essere la finalità dell’ennesima offesa alla rappresentatività democratica: estromettere le RSU e la CISAL dagli incontri segreti per evitare di essere messa alle corde sulla latitanza dimostrata in questi mesi in merito al destino di Pozzilli.
La Cisal Molise ritiene che l’errore ripetuto abbia natura dolosa e per questo motivo attraverso il Segretario Regionale Antonio Martone ha chiesto al Segretario Nazionale Giuseppe Graniti di avviare il procedimento giudiziale nei confronti di Unilever Italia Manufacturing srl per comportamento antisindacale, denunciando la violazione dell’artico 28 dello Statuto dei Lavoratori.
Non si tratta di una mera azione legale, bensì di un atto dovuto per combattere l’evidente tentativo di imbavagliare le RSU e la CISAL, un atto dovuto a difesa del diritto di rappresentanza che peraltro dovrebbe vedere tutte le Organizzazioni Sindacali unite nel rispetto della dignità dei lavoratori e dei loro diritti. Chiediamo per questo il sostegno morale di tutti i lavoratori e delle altre Organizzazioni Sindacali a questa nostra iniziativa in difesa della rappresentanza e della democrazia sindacale, senza divisione alcuna. Contrastiamo l’ennesimo tentativo dell’azienda di nascondere e “annacquare” la verità. Isernia, 29 ottobre 2020 Il Segretario Responsabile Antonio Martone