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Torniamo agli Abruzzi con Qui

Il settimanale vastese si occupa della riunificazione tra Abruzzo e Molise

redazione
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Riunificazione tra Abruzzo e Molise, non si parla d'altro, è il tema del momento e anche il settimanale vastese "Qui", edito dal consigliere regionale Tagliente, si occupa della questione.

Riportiamo, di seguito, l'articolo pubblicato dal settimanale Qui.

Nel clima di riforma dell’amministrazione del territorio ed in particolare dell’annunciata abolizione
di buona parte delle Province  italiane ha all’improvviso recuperato vivacità un dibattito, per la
verità mai sopito, sulla riaggregazione del Molise
all’Abruzzo. Questa testata ne aveva parlato già
molto prima, suscitando un dibattito che ha dato
anche vita nel frattempo ad  associazioni e movimenti che si prefiggono questa finalità, ma la
decisione del governo Monti ha certamente dato
una nuova spinta alla discussione e creato anche
molte attese in Molise, dove sono in tanti ormai
a chiedersi se vale la pena di tenersi una regione
di appena duecentocinquantamila abitanti, con
un territorio estremamente piccolo e con scarse
risorse, oltretutto in ricorrenti ambasce dal punto
di vista politico, oppure riaggregarsi all’Abruzzo,
al quale era unito sino al 1963, e godere di maggiori vantaggi per il cittadino e per l’economia locale, recitando nel contempo anche  un ruolo più
importante sul piano nazionale. Dell’argomento,
tornato di stretta attualità, se ne parla meno in
Abruzzo, dove per la verità la cosiddetta classe dirigente ( ma soltanto cosiddetta) è impegnata in
discussioni di bassissimo profilo al riguardo con
atteggiamenti da parte di presidenti di provincia e
di sindaci rivelatori di una cultura di livello tribale,
come l’ha definita Giuseppe Tagliente in una dichiarazione che riportiamo a margine. Sperando
di poter contribuire tuttavia ad elevare il tenore
ed il livello del dibattito e  di richiamare soprattutto l’attenzione della Regione Abruzzo, sempiterna
assente, dalla quale ci si aspetterebbero proposte
ispirate ad una visione di prospettiva, pubblichiamo una breve considerazione sull’argomento pervenutaci dal nostro amico e collaboratore, prof. Filippo Salvatore, docente alla Concordia University
di Montreal, nelle cui vene emblematicamente
scorre sangue abruzzese e molisano. Salvatore
si diverte a provocare,  non tanto nel senso corrente del termine quanto in quello letterale della
pro-vocatio, cioè della chiamata in favore, sottoponendo alla nostra riflessione alcune riflessioni,
anzi “tre pensieri” sull’Italia ed in particolare sugli
Abruzzi:  la regione che sarà, che dovrebbe essere,
declinata al plurale, come risultante dell’unione di
due terre sorelle, accomunate da una stessa cultura e da un uguale destino.

 

 

 

Tre pensieri sull’Italia e sugli Abruzzi
di Filippo Salvatore docente alla Concordia University di Montreal

 

La costituzione di un paese è l’espressione

del contratto sociale e deve corrispondere
alla qualità dei tempi. Quella della Repubblica Italiana va emendata e aggiornata per tenere conto dei bisogni del Paese, cosi’ com’è
oggi, non come era nel 1948. La riduzione
e lo snellimento del peso amministrativo è
LA esigenza nel 2012. La difesa del ‘particulare’ dei privilegiati sta causando il ritorno
all...a povertà di una percentuale crescente
della popolazione. É là che BISOGNA colpire: chi riceve i soldi SE LI DEVE GUADAGNARE LAVORANDO PER MERITO. É la mentalità
dell’assistenzialismo istituzionale, con l’abuso sistematico del potere il cancro dell’Italia
che trova nella bocca dei retori e dei demagoghi la forma piu’ becera di metastastasi.
Bisogna tagliare, TAGLIARE, eliminare la radice del male. Certo ‘ il mondo è quella cosa
 triste piena di cosi su due gambe che fanno tanta pena’ (G.Gozzano), ma tentare NON

NUOCE. Ecco come mi piacerebbe vedere
amministrata l’Italia nei prossimi anni.


2. La Quarta Italia del Terzo Millennio ( è il titolo
di un mio libro che sta per essere pubblicato)
dovrebbe essere divisa amministrativamente
in soli 8 compartimenti da 5-8 milioni di cittadini ognuno ad eccezione della Sardegna.
Ecco la loro composizione geografica: 1. Nord
Ovest ( Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria); 2.
Nord Centro (Lombardia); 3. Nord Est ( Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia);
4. Centro Nord ( Emilia-Romagna e Toscana);
5. Centro ( Marche, Umbria, Lazio, Abruzzi
-Abruzzo/Molise); 6.Sud ( Campania, Puglie,
Basilicata e Calabria); 7. (Sicilia); 8.(Sardegna).
Ogni compartimento invia al Senato dei 
Compartimenti 10 rappresentanti e 30 altri

eletti per ogni compartimento alla Camera.
Gli eletti non possono esserlo per oltre due
mandati. Ogni eletto (al Senato ed alla Camera) riceve un salario netto di 5.000 Euro al
mese, senza altre regalie.


3. Il nuovo stemma degli Abruzzi: il tricolore.
Faccio una proposta che mi auguro diventerà
il segno di riconoscimento e il nuovo stemma
degli Abruzzi riunificati: tre fasce diagonali
parallele da destra verso sinistra cominciando
con il colore bianco, seguito dal  rosso e dal
verde. Sarebbe l’unione dei colori presenti sui
due stemmi attuali, quello dell’Abruzzo e del
Molise e farebbe, del tricolore, il cuore della
nuova Italia. Adottiamolo e serviamocene: i
simboli hanno un grande valore identitario.

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