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Scuola, si ritrovano cinquant'anni dopo in una toccante reunion

L'incontro ha visto protagonisti istitutori e convittori dell'istituto "M. Defico" di Teramo. L'ideatore Nicola Colacelli di Agnone

redazione
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Si sono conosciuti in gioventù cinquanta anni fa, oggi, con qualche capello bianco in testa, si sono ritrovati per una toccante amarcord. I protagonisti sono i convittori e gli istitutori dell’anno scolastico ’61-’62 del convitto nazionale “Melchiorre Delfico” di Teramo. I primi, all’epoca erano ragazzi di scuola media, gli altri freschi diplomati chiamati a guidare gli studenti nelle ore extra scolastiche. L’idea della reunion è venuta a Nicola Colacelli, di Agnone (Isernia), per tre anni istitutore nel capoluogo abruzzese, che ha rintracciato le persone in ogni parte del Paese.

“Ho impiegato diverse settimane – ha sostenuto l’ex dirigente Asl in pensione – per far arrivare a tutti il messaggio che saremmo tornati a Teramo il 22 Luglio. Il ‘Delfico’, faro di cultura, ha rappresentato per tutti una pagina indimenticabile della nostra vita, che dovevamo ricordare come meritava. Hanno risposto in quaranta, dieci istitutori e trenta alunni; chi è mancato è perché non  ha potuto per impegni, distanza, problemi di salute”.
    Il ritrovo è stato alle 9,30 del mattino, in piazza Dante.dove si affaccia il convitto.  Accompagnati dalle rispettive consorti i partecipanti si sono riabbracciati, per la prima volta, dopo mezzo secolo.  Gioia, emozione ed anche qualche lacrima hanno fatto da cornice alla foto di gruppo.  I ‘ragazzi’ che affollavano a vario titolo i locali del convitto agli inizi degli anni sessanta sono poi diventati imprenditori, operai, professionisti, impiegati, titolari di aziende agricole. Per tutti l’esperienza del Delfico ha rappresentato un momento di crescita, di formazione umana e culturale. A seguire il rito religioso officiato nella vicina chiesa dei padri Cappuccini dal parroco don Davide Pagnottella, quindi i saluti ufficiali si sono tenuti nell’aula magna del convitto, dove ad accoglierli c’erano il rettore reggente professoressa Loredana di Giampaolo e il delegato del sindaco, l’assessore Guido Campana.  A chiudere la giornata commemorativa l’immancabile banchetto in un noto ristorante del centro, dove  a tavola ognuno ha ripercorso il film della propria vita.

 

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