L'Abruzzo zona rossa, si va verso la chiusura di scuole ? ll nuovo provvedimento dovrebbe essere in vigore a partire da martedì 17 o mercoledì 18 novembre“
Secondo quanto previsto dal decreto del presidente del consiglio dei ministri nella zona rossa scuola per l’infanzia, scuola primaria e prima media dovrebbero essere aperte con lezioni in presenza. Tutte le altre classi e le scuole superiori devono essere chiuse con lezioni a distanza.
Ieri però il vice presidente del consiglio regionale, Emanuele Imprudente, ha annunciato che la zona rossa è necessaria in Abruzzo come anche la chiusura delle scuole. “L’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura delle scuole” ha dichiarato.
Tale dichiarazione ha suscitato stupore e tanti hanno manifestato la loro contrarietà, infatti questa mattina sono giunte le dichiarazioni del presidente del consiglio della regione Abruzzo, Sospiri che ha invitato i suoi colleghi a " pesare le parole"che in parte smentiscono le dichiarazioni del leghista Imprudente e ha chiarito che bisognerà prendere in considerazione caso per caso e intervenire anche in modo differenziato sui territori.
Due strade, quindi, e nessuno sa ancora quale prenderà l’Abruzzo. E’ atteso nelle prossime ore l’incontro nel quale verrano stabilite le regole per le prossime due settimane.
A tal proposito Enzo Fangio consigliere di minoranza nel comune dell'Alto Vastese di Castiglione Messer Marino è intervenuto affidando ai social le sue dichiarazioni dove si dice nettamente contrario alla chiusura totale delle scuole ma suggerisce chiusure a macchia di leopardo, dove serve, rappresentando inoltre le difficoltà per gli alunni che potrebbero sorgere a seguito di una chiusura totale e cita uno studio scientifico di tre accreditati scienziati dal quale si evince che non sembra affatto ascrivibile alla scuola la diffusione del contagio e dice:
"Nel giro di pochi giorni, in Abruzzo, siamo passati da zona gialla ad arancione a ROSSA più velocemente di una performance di Arturo Brachetti. Abbiamo inseguito il virus per settimane invece di anticiparlo. Avevo già detto che la soluzione, scientificamente più appropiata sarebbe stata quella di chiudere prima dell'impennata della curva ( https://www.altomolise.net/…/coronavirus-aumento-dei-contag… ) Si è deciso di provare a conciliare salute ed economia e purtroppo stiamo fallendo."
E prosegue: "La confusione regna sovrana, anche nelle dichiarazione del proconsole Marsilio, che solo alcuni giorni fa si vantava di essere la seconda Regione per organizzazione rete ospedaliera covid e dell' efficacia del tracciamento ( https://www.ilpescara.it/p…/marsilio-covid-abruzzo-dati.html ), fino ad arrivare a ieri sera dove un "imprudente" consigliere leghista annunciava, urbi et orbi, su facebook, l'imminente cambio colore dell'Abruzzo e, cosa più grave, la chiusura di tutte le scuole."
"Sulla base di cosa si chiudono le scuole? perchè non si rispetta il dpcm che per la zona rossa prevede di lasciare le scuole aperte fino alla seconda media ? Perchè almeno su questo non si lascia discrezione ai Sindaci delle zone più colpite come L'aquilano o il teramano ? La chiusura delle scuole è servito alla Campania per diminuire i contagi ? NO, sono continuati ad aumentare. Cosa dicono veramente i dati? La scuola è la causa del moltiplicarsi dei contagi ?"
Si chiede Fangio e cita lo studio di tre scienziati, Antonella Viola, Enrico Bucci e e Guido Poli, membri del Patto trasversale per la scienza che hanno analizzato i dati nell' «Indagine sulla propagazione del virus nelle scuole». Da questo studio si evince che non sembra ascrivibile alla scuola l’aumento dei contagi.
Il consigliere chiude dicendo "La logica consiglierebbe, sulla base dei dati, che non si può chiudere a caso, ma bisogna farlo in maniera molto specifica valutando dove avvengono i contagi. Troppo facile chiudere tutti gli istituti. Cosa hanno fatto le regioni per i trasporti scolastici? dove sono i bus turistici ? Che fine hanno fatto i tamponi rapidi per lo screening nelle scuole? Arrenderci alla chiusura di tutte le scuole si aumenta solo la forbice tra bambini di serie A e di serie B, tra chi ha la possibilità di essere seguito e chi no. Aumenterebbe la povertà educativa e le disparità tra zone raggiunte dall'alta velocità delle connessioni internet e quelle dove si fanno anncora segnali di fumo. Non possono essere i bambini a pagare il conto più salato di questa crisi sociale perchè se i fatturati si possono recuperare, le carenze educative no, sopratutto nelle molte aree del nostro paese dove i bambini a scuola faticano ad andare già in condizioni normali e la didattica in presenza rimane l'unica alternativa alla strada. https://www.pattoperlascienza.it/…/covid-le-scuole-non-mol…/"