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Ponte Sente, convenzione Provincia-Anas: Un atto che arriva con ritardo ma apre importanti prospettive

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La firma della convenzione tra Provincia di Isernia e Anas che consegna la progettazione del viadotto 'Sente-Longo' nelle mani dell'ente nazionale, è un atto voluto e inseguito fortemente dal MoVimento 5 Stelle. Sin dal giorno della chiusura del viadotto, era il 18 settembre del 2018, con i miei colleghi e la delegazione parlamentare molisana e abruzzese, abbiamo lavorato al reperimento di fondi necessari da investire sull'importate infrastruttura viaria. I primi due milioni dovevano servire per mettere in sicurezza il viadotto e ripristinare le condizioni minime di transitabilità, inutile dire che per l'utilizzo di quei soldi la Provincia ha fallito miseramente. Di lì si è reso necessario perseguire la convenzione con un ente che fosse in grado di assicurare celerità e risultato. Primo passaggio fondamentale per avviare le opere di riapertura del viadotto era quindi ottenere un accordo con Anas, intesa arrivata con grande ritardo su quelle che erano e restano le aspettative delle popolazioni e dei Comuni delle aree interne. L'azione portata avanti dal M5S con l'assegnazione di 2 milioni di euro, andava, ripeto, nell'indirizzo della messa in sicurezza dell'opera in maniera repentina. Un ritardo nei tempi che vede unica colpevole la Provincia di Isernia o di chi al tempo volle fare una battaglia politica su quel ponte, dimostrandosi inadeguato a gestire la vicenda. Oggi finalmente viene posta la parola fine a tutto ciò. Con l'ingresso di Anas, cosa che abbiamo sempre perorato, fortunatamente si aprono nuovi scenari che lasciano ben sperare ad una risoluzione concreta della problematica a cui continueremo a lavorare senza alcuna sosta. Da parte nostra l'obiettivo principale resta la riapertura di uno dei ponti più alti d'Italia. Sarà questo l'impegno che il M5S porterà avanti nei prossimi mesi sia in campo regionale che a Roma dove abbiamo trovato sempre grande disponibilità. Su questa vicenda sono in pochi a metterci la faccia, noi continueremo a farlo. Infine, ma non da ultimo, nostro compito sarà verificare per quale ragione dei 2 milioni di euro concessi dal Governo centrale oggi ne restano a disposizione solo 1,6.

 

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