Oggi in un lungo comunicato stampa il dott Giovanni Di Nucci noto professionista agnonese ha voluto fare chiarezza sul punto vaccinale allestito ad Agnone. E nei vari passaggi spiegava come si è giunti a tale soluzione con la Asrem per praticare i vaccini anti covid, finora agli over 80. Ha chiarito innanzitutto come lui, medico in pensione ha ottenuto dalla Asrem l'incarico dell'oganizzazione stessa, quali persone hanno contribuito alla realizzazione e ha spiegato anche quale è stato il criterio che lo ha guidato nella scelta, da lui rivendicata,ma opinabile, di somministrare il vaccino a 4 amministrativi in forza al comune di Agnone e 8 volontari della protezione civile, 12 persone fuori elenco della Asrem. Molto apprezzabile l'operato del dott Di NUCCI,nochè vice sindaco di Agnone, che si reso disponibile come volontario a sobbarcarsi una resposabilità e un onere non di poco peso
.Come altrettanto hanno fatto i volontari che hanno collaborato alla vaccinazione di ben 750 anziani, e dalle parole del dott Di Nucci, si rendono ancora disponibili nel proseguio alle altre categorie previste nel piano vaccinale. Sicuramente è stato fatto un grande lavoro. Ma sorge spontanea una domanda al sindaco di Agnone Daniete Saia, il primo cittadino risulta essere il primo responsabile della salute pubblica. Senza la disponibilità dei volontari e senza il dott Di Nucci che si è prodigato in quesa funzione, i cittadini di Agnone e dell'Alto Molise, non avrebbero potuto esigere il diritto al vaccino?. E inoltre come mai il sindaco non ha preteso per la sua comunità che la ASrem in tutto questo si assumesse le proprie responsabilità e competenze?. Il vaccino e' un diritto dei cittadini, a carico del SSN, compresa la relativa organizzazione dei punti vaccinali territoriali, con personale in forza a SSN. Del resto in molti paesi molisani sono stati organizzati i punti territoriali vaccinali, addirittura in paesi con un numero di abitanti inferiore ad Agnone
. La Riforma Sanitaria in Italia del 1978 fu conquistata con dure battaglie contro i baronati dell'epoca e i potentati delle casse mutue. Ma finalmente i cittadini italiani divennero uguali nel diritto alle cure e all'assistenza. Il punto vaccinale di Agnone e' stato organizzato con il volontariato che si è sostituito al SSN, e pone i cittadini nella condizione di ringraziare e di dipendenza ,Il diritto invece si esige perchè i diritti sono il frutto di lunghe e faticose battaglie di tanti uomini e tante donne.
Certamente una bella responsabilità sottratta alla Asrem che avrebbe dovuto provvedere. La beneficieza, il volontariato sono uno dei motori della società civile ma non possono esssere dei surrogati dei diritti. La sanità caritatevole in Italia fu superata nel 1978 con la grande riforma.In un piano vaccinale di tale portata in piena pandemia, le istituzioni devono far fronte ai bisogni dei cittadini, i medici in pensione sono dei validi collaboratori come pure i volontari, ma il carico delle responsabilità va ad altri tra l'altro ai vertici, ben retribuiti dai molisani.