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UTOPIA il naufragio dimenticato: 570 vittime tra cui 53 emigranti molisani

Tra le vittime vi furono anche quattordici carovillesi. Questi alcuni dei loro nomi: Di Iorio Michele, Scarpitti Vincenza, Testa Luigi e Berardi Pietro

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Stando ad una nota citazione di Erodoto "Un fatto muore quando nessuno lo racconta". Il racconto, infatti, è stato il protagonista dell'evento on line che si è tenuto nel pomeriggio di oggi in diretta sui canali social Facebook e youtube. Oggetto dell'incontro, che ha visto la partecipazione di molti sindaci, svariati istituti scolastici, compreso quello di Carovilli e il console onorario italiano a Gibilterra è stato il naufragio del piroscafo Utopia. La tragedia risale al 17 marzo 1891, quando l'imbarcazione, occupata da uomini donne e bambini, giunta allo stretto di Gibilterra, ha subito un enorme squarcio provocando la morte di 570 passeggeri.su 878.Delle 570 vittime su 878 persone a bordo vennero recuperate solo 130 salme e fu la Curia Vescovile a farsi carico nei mesi successivi di inviare i nomi degli emigranti annegati ai loro comuni di origine.

53 emigranti molisani di Termoli, Carovilli, Campobasso, Isernia, Montefalcone del Sannio, Monacilioni, Pescolanciano e altri comuni, partiti col sogno in tasca di mettersi alle spalle la povertà e costruirsi un futuro migliore a New York, perirono nella traversata e vennero cancellati dalla memoria collettiva. Tra le vittime vi furono quattordici carovillesi. Questi alcuni dei loro nomi: Di Iorio Michele, Scarpitti Vincenza, Testa Luigi e Berardi Pietro.. Proprio oggi in occasione del 130 anniversario della tragedia a loro e a tutte le altre vittime si è voluto dare voce. Ciò è stato possibile grazie agli studi, condotti con grandissima dedizione da Pina Mafodda. Il suo lavoro ha riportato alla luce un evento poco noto legato al nostro piccolo paese. La comunità di Carovilli per questo le è infinitamente grata.

 

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