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Sondaggi geologici in corso, altre pale eoliche in arrivo

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Il segreto è saltare il Via ed il gioco è fatto: l’eolico e il business possono dilagare, indisturbati.

Cicchillitti, l’ex sindaco di Castelguidone, avrebbe dovuto prendere esempio dal collega Piluso, ancora saldamente sulla poltrona. L’eolico di Castelguidone è stato bocciato dal Via, il comitato valutazione impatto ambientale della Regione; a Schiavi, invece, dove di pale ne girano già abbastanza, a breve ne arriveranno altre, proprio perché Piluso il Via lo ha saltato di netto.
Nella più assoluta segretezza, come se si trattasse di un affare losco, e quindi tenendo allo scuro la cittadinanza, il Comune di Schiavi sta vagliando ben due progetti di “mini-eolico”.
Il “mini” in realtà è una fregatura, perché le torri, che in totale sono quattro, saranno alte come quelle già in funzione. A potenza ridotta, da 200kw, ma l’impatto visivo è praticamente identico. Ieri mattina, in località Monticello, al confine tra i territori di Schiavi e Castelguidone, alcuni operai (vedi foto accanto, ndr) hanno eseguito dei sondaggi geologici. Perché? Presto detto: per un nuovo impianto eolico. Ancora eolico, possibile? Certo, perché Piluso, notoriamente, è un sindaco ambientalista oltre che socialista. Ma come, è in arrivo un’altra wind farm e nessuno in paese sa nulla? Strano, perché Piluso, oltre ad essere ambientalista, è anche trasparente nella sua trentennale azione amministrativa. Per avere ragguagli su cosa sta per accadere basta rivolgersi all’ufficio tecnico del Municipio, dove, a mezza bocca e con l’espressione tipica del bambino scoperto con le mani nella marmellata, il responsabile ha ammesso che in effetti sono due i progetti di “mini-eolico” già al vaglio dell’amministrazione comunale. Il “mini-eolico” è una furbata: non prevede il passaggio al comitato Via, dove è possibile presentare osservazioni al progetto, ma solo un parere urbanistico da parte del Comune interessato, una formalità, e poi la snella procedura autorizzativa da parte della Regione. Basta trovare un sindaco compiacente o se si preferisce sostenitore dell’energia verde, espropriare un po’ di terreni agli ignari e impotenti proprietari, e dopo pochi mesi un’altra bella pala eolica si staglia verso il cielo blu dell’Alto Vastese, dove osano le poiane. Il Comune intasca gli spiccioli, gli imprenditori fanno affari. Tutti felici e contenti. O quasi.
Dei due progetti, il primo, quello della ditta Floew di Vasto, è in fase avanzata. Le procedure di esproprio sono già in via di ultimazione e a giorni inizierà lo scavo per la posa del plinto che ospiterà la nuova torre. Il gigante d’acciaio sorgerà sulla Montagna del Principe, praticamente dove già c’è la wind farm. La nuova torre, identica per dimensioni e colore al quelle già in funzione, non si noterà nemmeno. Una in più una in meno, cambia poco. Di questo progetto, ovviamente, nessuno ha saputo nulla in paese, salvo quelle persone alle quali è stato espropriato il terreno. Il Comune non ha coinvolto la cittadinanza, non ha chiesto ai residenti un parere. Magari la procedura degli espropri è stata affissa anche all’albo pretorio, come prevede la legge, ma il sindaco si è guardato bene dall’organizzare incontri pubblici con la cittadinanza per annunciare l’arrivo di nuovi giganti d’acciaio o chiedere un eventuale parere.
Il secondo progetto, presentato da una ditta piemontese di cui il dirigente dell’ufficio tecnico  comunale non ricorda il nome, prevede invece l’installazione di tre torri in località Monticello, lungo la provinciale che scende verso Castelguidone. Proprio dove stanno facendo i sondaggi geologici. L’iter è solo agli inizi, come precisato dal responsabile del Comune. E anche in questo caso tutto sta avvenendo nel più assoluto riserbo. A volte, però, anche le notizie che qualcuno vorrebbe tenere riservate finiscono sui giornali. 
 

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