Da qualche giorno ad Agnone è partita l'isola pedonale. Le zone interdette al traffico sono due e il sindaco Daniele Saia ha stabilito percorsi ed orari, comunque riguarda principalmente il corso principale di Agnone. Dalle 17 alle ore una l'isola pedonale interessa il tratto che parte da piazza Giovanni Paolo II sino all'altezza di Largo Sabelli, invece dalle ore 21 alle ore una viene chiuso al traffico anche il tratto che parte da via Roma a viale Marconi. Ad Agnone non è la prima volta che si sperimenta l'isola pedonale e all'epoca con l'amministrazione Carosella, a parte le iniziali proteste dei commercianti che si resero autori di una petizione al comune per chiederne l'abolizione, fu molto apprezzata da turisti , visitatori e agnonesi e le attività ivi presenti incrementarono le vendite visto l'alto numero di persone che le frequentavano.
Successivamente l'amministrazione Marcovecchio, a fasi alterne gesti' le isole pedonali, ma con scarsa convinzione
Adesso l' amministrazione Saia, rilancia una proposta di ispirazione globale che tende a valorizzare gli spazi dedicati esclusivamente ai pedoni in linea con una idea di città e di vita, di sviluppo, che punta alla qualità e alla vivibilità delle città e al benessere delle persone.. Avere spazi nei paesi e città dove i bambini, gli anziani, le famiglie possono chiacchierare, incontrarsi, fare spese senza correre pericoli e essere intossicati dai tubi di scarico, facilita le relazioni e il senso di appartenenza comunitaria.
Anche questa volta, come con altre aministrazioni,il sindaco Saia sta ricevendo numerose proteste dove si chiede il ripristino dello status quo. Ma la battaglia a favore della sostenibilità ambientale e la qualità della vita, soprattutto dopo la pandemia da covid 19, non e' più posticipabile e gli interessi di bottega vanno sostituiti con l'interesse dell'intera comunità.
Fra l'altro i dati smentiscono a livello nazionale, il calo delle vendite nelle zone pedonali. I negozi, gli store più ricercati, più frequentati da residenti e turisti nelle città dove le isole pedonali sono permanenti, sono situati nelle zone chiuse al traffico, zone dove i bambini possono giocare indisturbati e si puo' passeggiare in relax e soffermarsi con calma a guardare le vetrine e fare spese.
In molte città sono i commercianti stessi e l'iniziativa di privati a farsi promotori di eventi, manifestazioni di ogni tipo tali da rendere maggiormete attrattivi i luoghi delle isole pedonali. Ieri sera e' stato veramente piacevole osservare che il tratto che da via Roma si estende fino a viale Marconi, era affollato di giovani che passeggiavano al centro della strada e alcuni gestori di bar avevano aumentato il numero dei tavoli sino al centro di via Roma.. Il tratto che da piazza Giovanni Paolo II a Via Vittorio Emanuele, pare invece, abbia subito delle variazioni. Il sindaco ha concesso una deroga per un tratto, ha escluso piazza Giovanni Paolo II dall'isola e sono ammessi i parcheggi per favorire sembrerebbe le vendite.
Ripensare su scelte fatte non e' sempre negativo, dimostra flessibilità e capacità di ascolto, ma in questo caso emerge la non piena convinzione dell'amministrazione Saia su un progetto che mira a rendere il paese a dimensione d'uomo. Escludere la piazza dove il comune o i privati di concerto con il comune, potevano organizzare manifestazioni come in un passato non molto lontano, e' un compromesso che non ha nulla di politico ma sa di politichese.
Rimanere legati alla stato attuale porta direttamente e in breve tempo ad un ulteriore spopolamento. La capacità e la progettualità su un turismo alternativo con proposte innovative che coniugano la sostenibilità ambientale alla qualità della vita non puo' che condurre ad un incremento della capacità produttiva ed economica del nostro territorio