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Conferenza dei sindaci. Toma: "il Pos 2019-2021 è chiuso, i sindaci non hanno potere di cambiarlo"

Daniele Saia: Il POS deve rispondere ai bisogni reali dei cittadini con fatti concreti

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E' iniziata nella sala della Costituzione a Campobasso la conferenza dei sindaci molisani presieduta dal primo cittadino di Agnone Daniele Saia. Si stanno susseguendo nell'ordine gli interventi sulla necessità di scrivere un documento per migliorare lo stato della sanità molisana partendo dall'analisi del Pos 2019-2021.

 L'intervento del presidente della conferenza dei sindaci, Daniele Saia:

"Abbiamo l’occasione di parlare con sincerità delle criticità del POS 2019-2021.

In un territorio come quello molisano, costituito per circa l’80% da colline e montagne, le difficoltà e i bisogni sono molto diversi rispetto ad altre zone italiane. Noi Sindaci rappresentiamo la voce di ogni singolo cittadino molisano e avremmo sicuramente voluto un maggior coinvolgimento sulle declinazioni del POS.

L’occasione odierna, però, ci permette di evidenziare al meglio tutte le criticità relative a ciascuno dei centri ospedalieri molisani e non solo. Bisognerà mettere al centro risposte tempestive per le necessità delle persone, passando dalle parole ai fatti.

Guardiamo ai lavori odierni anche in prospettiva futura, da oggi bisognerà cominciare a porre basi solide e risolutive anche per il POS 2022-2024."

 

 

Anche il Vicesindaco e Assessore alla Sanità di Agnone, Giovanni Di Nucci, è intervenuto alla Conferenza dei Sindaci per una disamina tecnica della struttura sanitaria: “Leggendo il POS 19-21 c’è più da preoccuparsi per ciò che non è scritto piuttosto che per ciò che è scritto. Penso che il prossimo POS debba essere più preciso nelle sue declinazioni. Dovrà essere il tempo di agire, di passare dalle parole ai fatti. Dobbiamo evitare la chiusura di altri reparti ospedalieri, dando fiducia ai servizi presenti. Sarà fondamentale puntare anche sulla medicina territoriale.”

 

Tutti presenti anche i nuovi sindaci eletti nella tornata del 3 e 4 ottobre. In riunione per Isernia ancora il sindaco in carica Giacomo D'Apollonio

 

Il sindaco di Campobasso Roberto Gravina nel suo intervento ha sottolineato "non bisogna demonizzare i privati a tutti i costi ma trovare un equilibrio in un documento unico che sia condivisibile da tutti i sindaci". 

“Prima di rendere ufficiale un documento così importante come il POS 2019/2021, credo possiamo essere tutti d’accordo nel dire che sarebbe stato il caso di progettare una fase di ascolto da parte del Commissario rivolta a sindaci, associazioni e rappresentanti delle istanze dei territori. - ha dichiarato Gravina – Questa disattenzione al metodo non è questione di lana caprina, ma ha di fatto costretto, per forza di cose, anche la stessa Conferenza dei Sindaci ad affrontare questo tema a cose già abbondantemente fatte e senza poter offrire al dibattito e alla costruzione del piano un contributo anche solo propositivo.

In previsione di ciò che sarà e di ciò che andrà scritto dal Commissario nel prossimo POS 2022/2024, - ha aggiunto Gravina - è necessario che il confronto e l’ascolto da parte di chi deve poi organizzare il piano avvenga in modo molto più diretto ed efficace.

Le scelte fatte dal punto di vista sostanziale nel POS 2019/2021 replicano forti lacune, in continuità con il passato, soprattutto riguardo alla rete delle malattie tempo dipendenti, lasciando purtroppo intatta tutta la fragilità di un’offerta sanitaria che risente anche sempre più fortemente delle problematiche legate alla gestione e al reclutamento del personale sanitario, vista la poca appetibilità della nostra regione."

 

A Palazzo Magno, presente, in qualità di sindaco di Termoli, il Presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti, che ha sottolineato come "i sindaci, durante l'emergenza sanitaria, abbiano toccato con mano la responsabilità del proprio ruolo quando ci sia di mezzo la salute dei cittadini".

"Un'esperienza che ha fatto crescere tutti, permettendo di comprendere appieno quali siano le priorità da dover assicurare ai cittadini, senza farsi coinvolgere dalle emozioni", ha ribadito Roberti.

Roberti ha ricordato come sia stato il primo sindaco, supportato da altri colleghi, a far inoltrare un ricorso, vinto, per difendere la salute dei cittadini del basso Molise, allorquando arrivò la decisione di una chiusura repentina e immediata, senza programmazione, del Punto Nascite dell'ospedale 'San Timoteo' di Termoli.

"Per il POS 2019 – 2021 sarebbe stato opportuno ascoltare i sindaci, diretta espressione dei rispettivi territori, al fine di evidenziarne al meglio le problematiche sanitarie proprie di ogni comunità – ha proseguito il sindaco Francesco Roberti – In primis, se il criterio è quello del numero di abitanti, il Molise non potrà mai avere una sanità adeguata alle esigenze del nostro territorio e dei cittadini. Occorre, dunque, spostare il problema sui tavoli romani e far comprendere come per il Molise sia necessaria una deroga, come già avviene per la Basilicata, una sorta di Decreto Molise".

"Per il POS 2022-2024 occorre partire da un paio di presupposti indispensabili – ha ribadito Roberti, proiettandosi al prossimo piano – Innanzitutto, la Rete Territoriale non è la soluzione ai nostri problemi, se poi non sono presenti le strutture ospedaliere in grado di far fronte alle situazioni di emergenza e alle terapie tempodipendenti. Diversamente, a pagarne le maggiori conseguenze sarebbe il basso Molise, soprattutto se passasse il criterio dei cosiddetti accordi di confine".

"Sui tavoli romani, dal Molise, deve arrivare una voce univoca, quella di tutti i rappresentanti politici e istituzionali del territorio, al di là delle proprie appartenenze partitiche – ha incalzato il sindaco di Termoli e Presidente della Provincia di Campobasso – Il POS 2022 – 2024 dovrà prevedere una riorganizzazione del territorio, l'eliminazione dell'accordo di confine, che solo sulla carta porta risparmio, la riorganizzazione degli ospedali con la previsione di nuove assunzioni, conditio sine qua non per iniziare ogni qualsivoglia discorso".

"La politica non c'entra in questa battaglia – ha concluso Roberti – ma l'unica cosa che conta è l'impegno di combattere per tutelare e garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini molisani".

Una conferenza dei sindaci, voluta dal presidente Daniele Saia,  ha detto il commissario ad acta della sanità Regione Donato Toma e ha proseguito:  "il Pos 2019-2021 è chiuso, i sindaci non hanno potere di cambiarlo. Inutile negare che ci sono punti di questo programma che condivido ma ce ne sono altri che sono migliorabili. Nonostante la conferenza dei sindaci non abbia poteri sono pronto ad ascoltare le istanze per ciò che sarà il futuro ossia la programmazione sanitaria del triennio 2022- 2024 sono disposto ad ascoltare le istanze del territorio. Vi ricordo però che lo posso fare da presidente della Regione, dove devo rispondere alle istanze del popolo che mi ha eletto ma non da Commissario, ruolo nel quale devo rispondere alle esigenze del Governo che potrebbe revocarmi il mandato a qualsiasi momento". 

 

Ai sindaci ha ricostruito, sempre da Presidente della Regione, tutto quello che è stato il passato che ha portato alla redazione del Programma Operativo Sanitario 2019-2021 e in maniera provocatoria ha anche chiesto ai primi cittadini presenti nella Sala della Costituzione in una arringa a se stesso molto appassionata: "prima di oggi avete mai avuto un confronto con i precedenti commissari? Vi hanno mai ascoltato? Prima di oggi avete inciso sul Pos?". 

 

 

Poi ha spiegato anche perché nel piano non è previsto nulla che riguarda il Covid: "quando il piano è stato redatto la pandemia non era ancora scoppiata ed è logico che certi passaggi erano stati fatti prima dell'emergenza".

 

"il Pos 2019-2021 è chiuso, i sindaci non hanno potere di cambiarlo. Inutile negare che ci sono punti di questo programma che condivido ma ce ne sono altri che sono migliorabili. Nonostante la conferenza dei sindaci non abbia poteri sono pronto ad ascoltare le istanze per ciò che sarà il futuro ossia la programmazione sanitaria del triennio 2022- 2024 sono disposto ad ascoltare le istanze del territorio. Vi ricordo però che lo posso fare da presidente della Regione, dove devo rispondere alle istanze del popolo che mi ha eletto ma non da Commissario, ruolo nel quale devo rispondere alle esigenze del Governo che potrebbe revocarmi il mandato a qualsiasi momento".

Queste le dichiarazioni del presidente della regione Donato Toma: Ai sindaci ha ricostruito, sempre da Presidente della Regione, tutto quello che è stato il passato che ha portato alla redazione del Programma Operativo Sanitario 2019-2021 e in maniera provocatoria ha anche chiesto ai primi cittadini presenti nella Sala della Costituzione in una arringa a se stesso molto appassionata: "prima di oggi avete mai avuto un confronto con i precedenti commissari? Vi hanno mai ascoltato? Prima di oggi avete inciso sul Pos?". 

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