"Molisinsieme" è il nome della testata giornalistica che sta nascendo per iniziativa delle quattro diocesi molisane.
Un quindicinale, questa la periodicità , almeno per il primo anno di vita, che intende essere un "segno della volontà di comunicare della Chiesa molisana". Una voce che si unisce alle 187 che fanno capo alla Federazione italiana settimanali cattolici. Un progetto ambizioso e coraggioso, soprattutto perché parte proprio mentre la stampa cattolica diocesana subisce un duro colpo a causa delle nuove e più alte tariffe postali per la distribuzione.
Da qualche settimana sono in uscita alcuni numeri zero, "indispensabili per definire gli aspetti redazionali, grafici e organizzativi, - spiegano dal giornale - mentre per l'autunno sono previsti i primi numeri definitivi".
Un progetto editoriale che è e vuole essere una testimonianza di fede, di vita vissuta alla luce di alcuni ideali controcorrente.
"Si autodefinisce giornale di attualità sociale, culturale e religiosa di ispirazione cattolisa, - si legge nell'editoriale del numero zero - nel senso che è un giornale fatto da cristiani, ma che vuole essere interessante anche per coloro che non sono credenti".
"E' con fierezza che abbiamo nelle nostre mani il numero zero di Molisinsieme. - scrivono, in una nota, i vescovi di Campobasso, Termoli, Isernia e Trivento - E' con gioia che lo abbiamo presentato agli altri vescovi ed offerto alle nostre comunità . E' con preghiera che ne accompagniamo i primi timidi passi. E' con speranza, che guardiamo al suo futuro. Ciò che ascoltate all'orecchio voi, annunziatelo dalle terrazze (Luca 12,27). Così dalle terrazze della comunicazione desideriamo annunciare la luce del vangelo sui fatti della vita e sugli eventi del Molise, nei segni di speranza e lacrime di fatica. Siamo certi che i tre obiettivi che ci siamo proposti come Pastori di questa nobile terra si possono ora compiere; dare un'idendità più vissuta al Molise; mettere in rete le cose belle che ogni nostra comunità sta realizzando; creare un tessuto di collaboratori capaci di guardare con amore, cogliere con chiarezza e narrare con stupore i segni di grazia che lo Spirito suscita tra noi, nel fuoco della Pentecoste. Lo affidiamo ai nostri santi Patroni: alla Vergine Addolorata di CastelPetroso, perché quelle mani materne ci accompagnino per superare, insieme,le inevitabili difficoltà . A San Pietro Celestino, così vicino in questi mesi, perché la sua forza interiore ed il suo coraggio ci spronino ad ideali sempre più alti e tenaci. Un grazie vivissimo a tutti i collaboratori del Sir. Lo doniamo ora ai nostri sacerdoti, diaconi, associazioni e a tutte le nostre comunità parrocchiali, perché lo accolgano con gioia, come normale strumento di comunicazione, pronte a innestarvi le loro notizie, riflessioni, testimonianze, lettere aperte con fiducia".