Nella riunione di ieri, cui abbiamo partecipato con alcuni delegati, comitati e cittadini ribadiscono il rifiuto a spendere 174 milioni di € per una manciata di chilometri. Presto mobilitazioni di protesta
“No al furto del lotto zero”: è questa la richiesta emersa ieri da diversi partecipanti al confronto fra esperti, istituzioni e cittadinanza presso l’ex lavatoio di Isernia cui abbiamo partecipato con alcuni rappresentanti per esprimere vicinanza a questa battaglia. Difatti, di questo si tratta, di una battaglia di giustizia e di resistenza popolare ad un furto legalizzato dalle istituzioni capitaliste che ci governano.
Non si può arrivare alla spoliazione di terreni boschivi e agricoli, non si possono mettere a repentaglio delle falde acquifere, il tutto per fare una striscia di pochi chilometri fra i bivi di Pesche e Miranda! Una maledetta striscia di asfalto il cui costo, astronomico e fuori ogni logica, è lievitato dai 18 milioni di € previsti 15 anni fa (quando si presentò il primo progetto) agli attuali 174! 174 milioni di € per 5 chilometri! E poi dicono che non possiamo permetterci ospedali, che non ci sono soldi per la disastrata rete idrica regionale, che non è possibile, per motivi economici, mettere in sicurezza noti tratti franosi del territorio, ecc! Ma per gli “amici” delle multinazionali del cemento e della distruzione ambientale il danaro, specie se pubblico (leggasi, tasse pagate da tutte/i noi) non manca, figuriamoci!
Ecco perché il “Lotto zero” è un furto, non solo ambientale, ma anche erariale! Un’opera, inoltre, che come testimoniato dall’Anas non serve a nulla: il volume di traffico in zona è basso, l’obiettivo di “avvicinare” le due aree di riferimento è già realizzato da altre strade, non c’è alcun ritorno d’utilità, nemmeno minima, nel rapporto costo/benefici! Per non parlare delle magiche trasformazioni relative ai rischi dell’opera: negli anni ’80 venne bocciato un progetto di “case orto”, a impatto ambientale praticamente pari a zero, per supposti rischi idrogeologici della zona; ora, a fronte di ben 8 viadotti e 2 gallerie, un volume di cemento assurdo per pochi chilometri, questi rischi magicamente non sussistono più!
E allora non prendiamoci per i fondelli; soldi pubblici “da regalare”, distruzione del verde, la musica non cambia, ecco le politiche del capitalismo: altro che “nuove economie circolari”, “decrescita felice”, “mondo ecofriendly” e tante altre vacue promesse che spandono a pieni mani dai loro palcoscenici. Questa è la realtà del mondo capitalista, a tutti i livelli, internazionali e locali! Per fortuna, la cittadinanza pentra ci è parsa molto battagliera nel rifiutare l’opera, un primo nucleo di opposizione si è formato e lotta da anni a riguardo.
Si tratta, però, di accelerare nell’opposizione al progetto, i primi alberi sono stati già abbattuti, non si può assistere a questo furto senza reagire. Con i nostri partiti appoggeremo le iniziative che il comitato No Lotto Zero metterà in essere nei prossimi giorni, auspicando una quanto più larga partecipazione della cittadinanza tutta!