Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Scuola, i pronostici dell'Uds

Condividi su:

L’anno scolastico è ancora agli inizi, di pronostici su come andrà se ne fanno molti e in numerose sedi professori, presidi ed altre figure prendono voce in capitolo,  dicendo la propria. In tutto questo parlare, però, manca un personaggio, che non viene quasi mai interpellato: lo studente.
Noi perciò abbiamo pensato di intervistare i veri attori della scuola e abbiamo avuto un colloquio con i ragazzi dell’unione degli studenti di Campobasso, il sindacato studentesco.
Partiamo dalle origini; come sindacato studentesco: che cosa state cercando di ottenere qui in Molise?
“Forse in pochi sanno che in Molise non esiste una legge Regionale sul diritto allo studio quindi stiamo lottando affinché né venga studiata una. Stiamo parlando di un vero e proprio regolamento che innanzitutto garantisca allo studente il diritto allo studio, in secondo luogo emancipi lo studente dalla situazione familiare dalla quale proviene: agevolazioni per i trasporti e per tutte quelle forme di cultura quali mostre, cinema, teatri che concorrono alla formazione dello studente poiché, ricordiamo, che non si apprende solo dalla scuola. A nostro parere anche la politica per la concessione di borse di studio andrebbe rivista utilizzando non solo il criterio meritocratico bensì verificando anche lo stato economico degli studenti che ne fanno richiesta. Ci siamo battuti anche per il comodato d’uso dei libri: un’alternativa economica di grande rilievo. Tempo fa, perciò, fummo noi stessi a presentare una legge alla Regione. Ci fu detto che sarebbe stata oggetto di discussione ma, come sempre, è finita nel dimenticatoio.”
Attualmente qual è lo stato della scuola Molisana?
“Naturalmente la scuola del Molise rispecchia lo stato nazionale: è in crisi. C’è da tener conto che siamo nell’ultimo ciclo di tagli ai finanziamenti del Ministro Gelmini e, in realtà, ne sono in arrivo degli altri. Gli studenti quindi si trovano con pochi servizi che funzionano male; tutto ciò perché siamo governati da una classe politica che ragiona pensando alle logiche di partito senza tener conto delle nostre necessità, noi che siamo i fruitori del servizio. A dir poco spaventosa è l’ipotesi della compartecipazione pubblico-privata agli interni degli istituti che porterebbe ad un dislivello tra scuole poiché solo le scuole che riceverebbero le sovvenzioni sarebbero avvantaggiate (una scuola di Roma centro avrebbe sicuramente più sovvenzioni di un istituto periferico); inoltre la didattica senza ombra di dubbio né verrebbe influenzata a tal punto che lo studente non avrebbe la possibilità di negoziare il programma con il docente, com’è stato finora.”
Uno scenario al quanto apocalittico, quindi. Di recente si è parlato molto del Piano scuola digitale. L’iniziativa sembra positiva; voi che ne pensate?
“A parer nostro sembra paradossale investire denaro per alta tecnologia quando le strutture che dovrebbero contenerla, ovvero le scuole, sono fatiscenti; cadono a pezzi e che cosa si pensa di fare? Abbellirle con delle lavagne interattive? È assurdo pensare che questo risolva le magagne della didattica; appare come un vano tentativo di mascherare i problemi scolastici italiani, uno specchietto per le allodole. Bisogna infine prendere in analisi il fatto che, prima di iniziare la distribuzione, toccherebbe inserire questi strumenti in una didattica pianificata che preveda l’utilizzo delle Lim; un inserimento nelle scuole con cognizione di causa.”
È scientificamente provato che spesso gli insegnanti siano impreparati all’utilizzo di questa tecnologia: concordate? 
“È vero che spesso i docenti non sono pronti e non sono capaci di utilizzare tecnologie come le Lim; se ciò accadesse quindi si sarebbero spesi soltanto soldi pubblici per oggetti che starebbero in aula a prendere polvere; infine bisogna pensare anche al fatto che spesso, quasi sempre, i docenti per poter utilizzare la tecnologia di progetti come il Piano scuola Digitale debbano pagarsi privatamente poiché la scuola non né sovvenziona.”
In conclusione: la situazione, ancora una volta, non è delle migliori; cosa vi sentite di consigliare ai vostri amici alto molisani?
“Tenete gli occhi aperti e le orecchie puntate, informatevi circa il futuro dell’istruzione. Discutetene a scuola tra di voi e sfruttate noi, che siamo un sindacato che si basa sull’unione, come appoggio oltre che come punto informazioni e nodo di scambio di notizie tra le scuole italiane.”

Condividi su:

Seguici su Facebook