Settimana corta si, settimana corta no all'istituto omnicomprensivo di Agnone? Il dieci gennaio è alle porte, data indicata dalla responsabile dell'Istituto scolastico agnonese, Tonina Camperchioli, nel decreto del 28 dicembre 2021, per la partenza del nuovo orario. Il decreto contempla un nuovo orario scolastico articolato su cinque gioni, con il sabato a casa per docenti e discenti. La nuova proposta oraria che cade quasi alla fine del primo quadrimestre ha suscitato come prevedibile molte reazioni da parte dei familiari degli studenti. La decisione della dirigente è stata condivisa con la maggioranza schiacciante, solo due insegnanti hanno espresso le loro perplessità , del collegio dei docenti ma non del consiglio di istituto che l'omnicomprensivo di Agnone non annovera ta i propri organi collegiali previsti nella scuola italiana, ma si avvale di un commissario straordinario, D' Agnillo Rosaria VECCHIARELLI.
Certamente la mancanza del consiglio di istituto rappresenta un vulnus ai livelli democratici che la scuola deve garantire. In effetti una delle motivazioni che ha registrato maggiori risentimenti e' stata la mancanza di informazione e partecipazione attiva dei familiari e studenti nella nuova scelta oraria. Probabilmente il 10 di gennaio alla oramai certa riapertura in presenza, vincolata da una serie di norme contenute nell'ultimo decreto Covid con le principali misure approvate dal Consiglio dei Ministri, vedrà la messa in pratica del decreto emanato dalla scuola, sul nuovo orario. La dirigente sembra , nonostante le numerose proteste, intenzionata a rendere esecutiva la settimana corta. E sembrerebbe a nulla sia valso l'incontro che un gruppo di genitori ha richiesto ed ottenuto dal Sindaco Daniele Saia alcuni giorni fa tenutosi a Palazzo San Francesco.
L'incontro ha visto la presenza anche di due assessori della sua giunta, l'assessora alle politiche sociali Enrica Sciullo e Amalia Gennarelli, assessora al Bilancio. e il consigliere Petrecca. Il sindaco si è detto d'accordo con il decreto scolastico e in maniera pilatesca ha affermato che le scelte sulla scuola non sono di sua competenza e questo è veritiero, ma un sindaco deve politicamente adoperarsi per non creare fratture all'interno di una comunità fra l'altro con piccoli numeri.
Le assessore presenti erano di parere discordante dal sindaco, Sciullo adducendo motivazioni legate ad un orario troppo lungo applicato alla scuola primaria, Gennarelli invece in una chat con alcuni rappresentanti di classe affermava: "Per quanto riguarda la mia considerazione personale, vi dico che è mancata la comunizione tra scuola e famiglia e forse la scelta è stata un po’ troppa affrettata perché in corso d’anno!!a mio avviso se si fosse parlato di più con i genitori tutti avremmo potuto esprimere meglio le nostre considerazioni !!" e anche il consigliere Petrecca in seno alla riunione con i genitori ha posto problemi di tipo logistico organizzativo rispetto al raccordo dei mezzi di trasporto tra i bambini della primaria e gli studenti delle superiori.
Insomma la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra. Le considerazioni dei genitori dissidenti vertono su punti di notevole considerazione, oltre allo scarso coinvolgimento da parte della scuola alla partecipazione attiva delle famiglie, ma l'orario troppo lungo, la sveglia mattutina anticipata, il ritorno a casa nel tardo pomeriggio con i compiti da svolgere, l'aver preso tale decisione nel bel mezzo dell'anno scolastico, quando tutta l'organizzazione familiare e' stata approntata sui "tempi scuola" dei propri figli, non sono considerazioni da sottovalutare.
Di certo la scuola ha tutta l'autonomia per modificare gli orari e l'Italia non è in linea con la media europea sui tempi che i ragazzi trascorrono a scuola che per quanto riguarda la scuola primaria, ha la maggior quantità di ore di lezione all’anno: 1020 contro la media europea di 862 (158 in più, pari a 3 ore mezzo alla settimana sopra la media europea). La Svezia si accontenta di chiedere ai propri ragazzi solamente 741 ore ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_97-3.doc ).
Ma le ore che i piccoli, in particolare, trascorrono a scuola non devono richiedere alzatacce mattutine, disattenzione dovuta ad un orario troppo lungo o salti di pasti, il tempo pieno che prevede l'uso della mensa scolastica per la primaria, potrebbe essere la giusta mediazione, alla quale il sindaco Daniele Saia potrebbe dare un significativo contributo nella realizzazione come già fanno tanti sindaci italiani. Il tempo pieno prevede lo stacco per il pranzo alle ore 12.30 e successivamente le attività pomeridiane compresi i compiti e naturalmente il sabato libero. Compiti a scuola, nessun sacrificio per i bambini e probabilmente più progetti, per alzare il livello della qualità dell'offerta formativa. Non e' solo il numero delle ore che determina la buona qualità di una scuola, ma cosa viene proposto agli studenti in quelle ore trascorse a scuola.

